VALBASENTO La Biosearch, industria collocata a Pisticci Scalo, è salva. Tanto è emerso in Regione Basilicata, al Dipartimento Attività Produttive, quando è stata perfezionata la cessione del pacchetto azionario dalla Pfizer, la multinazionale americana titolare dello stabilimento, alla Gnosis Spa di Milano, che fa così ingresso nel tessuto produttivo valbasentano.
Nella circostanza la nuova proprietà ha incontrato Confindustria, i sindacati e le istituzioni regionali, rappresentante dall’assessore alle attività produttive Gennaro Straziuso. A Potenza, per la Gnosis, società che opera nell’ambito dei prodotti farmaceutici, ma anche veterinari e cosmetici, era presente l’amministratore delegato Lorenzo Berna che ha illustrato i progetti dell’azienda, tra i cui azionisti c’è il gruppo Maccaferri.
L’ipotesi è quella di investire circa 10 milioni di euro nei primi due anni per migliorare le strumentazioni, anche se le esistenti si ritiene siano in buono stato, ma non sufficienti. Nel sito pisticcese saranno realizzati nuovi prodotti, sui quali vige il più assoluto segreto, per evitare di diffondere informazioni preziose in un settore dove vige una forte concorrenza, soprattutto da parte di aziende asiatiche. In termini del tutto generali, tuttavia, pare si lavorerà a quattro nuove produzioni per l’estrazione e purificazione dei principi attivi di enzimi, vitamine e antibiotici.
Il fatturato della Gnosis, nonostante la crisi mondiale, è di tutto rispetto se è vero che, come ha illustrato Berna, nel 2008 si sono sfiorati i 40 milioni di euro con una crescita del 15% annuo. L’obiettivo è allineare il sito pisticcese ai livelli di produttività raggiunti dagli altri stabilimenti svizzeri ed italiani (Desio), in tre anni. Nel primo anno si riuscirà, comunque, ad assicurare le 45 settimane lavorative. Per la commercializzazione, invece, bisognerà attendere 2011.
Nella Gnosis di Pisticci Scalo si lavorerà su tre turni continuati e, come hanno precisato i vertici aziendali, i ritmi di lavoro saranno pesanti. Si prevede di mantenere, pertanto, gli attuali livelli occupazionali, ovvero circa 40 dipendenti nel frattempo rimasti in cassa integrazione, senza escludere addirittura la possibilità di incrementare il personale. Ma questo si vedrà.