'Siamo tutti migranti': in scena lo spettacolo della scuola Q. O. Flacco

La sera dell’11 giugno è andata in scena, alle ore 18.30, la prima dello spettacolo “Siamo tutti migranti”, realizzata dall’Istituto comprensivo “Q. O. Flacco” presso il Cineteatro Rinascente di Marconia. La tematica scelta è stata quella del viaggio. L’esperienza del viaggio, con le fatiche e le opportunità che comporta, determina sempre un cambiamento e può essere intesa come metafora esistenziale, come paradigma dell’esistenza umana. Il viaggio consente, tra l’altro, di incontrare persone diverse con cui dialogare, scambiare opinioni, aprirsi al mondo, raccontare la propria storia e ascoltare quelle altrui.
La messa in comune dei vissuti migratori fra emigranti di ieri e migranti di oggi favorisce la conoscenza, la comprensione reciproca e la consapevolezza di una memoria che può essere condivisa: il racconto del viaggio diviene quindi possibilità di riflessione su di sé e sull’altro.
A partire da un tema unificante come quello del viaggio, sono stati presentati piccoli cenni della complessità e della ricchezza dell’esperienza migratoria, sottolineando i punti di incontro e le differenze fra l’emigrazione italiana di ieri e l’immigrazione straniera di oggi. I giovani protagonisti dello spettacolo hanno ben interpretato come nella storia dell’umanità le migrazioni hanno sempre avuto posto. Esse si ripetono e si rinnovano nel tempo ed è così che l’Italia, una volta terra di emigrazione, oggi è diventata meta ambita per immigranti provenienti da paesi poveri o in via di sviluppo.
La storia dei migranti nel 2019 è la stessa dei emigranti italiani del passato che pensando di trovare lavoro, ricchezza, libertà e dignità partivano su navi per l’America.
L’Italia di oggi è figlia degli emigrati, come l’Italia di domani sarà anche figlia degli immigrati.
Un tema raccontato e condiviso attraverso la sapiente e accurata mescolanza di linguaggi diversi: la musica, la danza, il canto, la poesia, immagini e video.
Gli alunni hanno eseguito, con i flauti, i brani classici “Mamma mia dammi cento lire”, “Amapola”, “Libertango”, “La canzone dell’emigrante”, “Amara terra mia”. In questo crescente alternarsi di parole e musica, i ragazzi si sono poi cimentati nella lettura di poesie, lettere e riflessioni.
Una pioggia di emozioni ed energia si respirava nella sala durante l’esecuzione del brano Esseri umani di M. Mengoni e la coreografia del brano “Mio fratello che guardi il mondo” di I. Fossati.
Lo spettacolo si è concluso con una sintesi toccante dell’intervista realizzata a tre alunni africani giunti in Italia con i barconi e oggi frequentanti la nostra scuola.
Perché questa esperienza di intercultura a scuola? E’ nella scuola che gli studenti con background migratorio possono imparare una con-cittadinanza ancorata al contesto nazionale e insieme aperta a un mondo sempre più grande, interdipendente, interconnesso. 
In questa scuola tutti i ragazzi si “allenano” a convivere in una pluralità diffusa. E’ anche nella scuola che famiglie e comunità con storie diverse possono imparare a conoscere le diversità culturali e religiose, superare le reciproche diffidenze, sentirsi responsabili di un futuro comune. Gli alunni d’origine non italiana possono essere un’occasione di cambiamento per tutta la scuola. 
Attraverso questo percorso, gli alunni hanno focalizzato l’attenzione su temi quali l’integrazione, il razzismo, l’intercultura e l’immigrazione per maturare cosi la consapevolezza di una cittadinanza attiva e responsabile e la crescita di valori quali l’uguaglianza, il rispetto delle differenze, la ricchezza della diversità. 
Lo spettacolo si è concluso con una sintesi toccante dell’intervista realizzata a tre alunni africani giunti in Italia con i barconi e oggi frequentanti la nostra scuola.
Il folto pubblico, presente nel cineteatro cittadino, ha apprezzato il lavoro svolto dalla scolaresca. Il compito di guidare gli alunni è toccato alla Prof.ssa Maria Carmela Martino, con la preziosissima collaborazione della direzione musicale del Prof. Vincenzo Ferraiuolo. Soddisfazione è stata espressa dal dirigente scolastico Dott.ssa Anna Di Trani, la quale ha sottolineato l’importanza di sensibilizzare i ragazzi ai valori del rispetto e dell’integrazione.

comments