19Aprile2024

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Pasquale Vena e le sue ‘Autolinee Vena’. Un pioniere dei trasporti pisticcesi troppo poco ricordato

La nostra storia, questa volta, vuole rendere omaggio ad un personaggio dimenticato della nostra città, che non ha ricevuto il giusto riconoscimento che meritava. Parliamo di Pasquale Vena, da non confonde con l’omonimo illustre, legato alla industria dell’Amaro Lucano.
Il nostro Pasquale Vena, persona simpatica, umile, intelligente e di larghe vedute, vissuto in tempi difficili, ricordato come il pioniere dei trasporti automobilistici del territorio, quando diverse aree dell’agro, erano raggiungibili solo a piedi o attraverso traini, carretti o con le poche auto dell’epoca. Era il primo dopo guerra, quando la zona di Marconia - Bosco Salice, ma anche Caporotondo, Rullo, Cesine, S. Basilio, Casinello e tutta la zona litoranea, erano difficilmente raggiungibili per chi aveva beni da coltivare o case da abitare. Da poco, a Bosco Salice, erano state assegnate dagli Usi Civici ai contadini, 141 quote di terreno di circa 5 ettari ciascuno, su cui ogni 4, sorgeva un casello abitativo per altrettante famiglie di assegnatari. Era in atto anche la Riforma Agraria, cosicché tanti nuclei familiari pisticcesi, erano venuti in possesso di quote agricole con casa colonica. Esisteva quindi il serio problema del collegamento per queste zone, a cui fino ad allora, nessuno aveva pensato. Fu così, che grazie a Pasquale Vena, incoraggiato da suo figlio Raffaele (lo ricordiamo con la sua elegante, veloce “1100 TV”, la prima a Pisticci) fu partorita la brillante idea di dotare questa parte del territorio, di un collegamento automobilistico di trasporto, che potesse unire Pisticci con queste zone, quasi del tutto isolate. Nascono così Le “Autolinee Vena” con i primi collegamenti attraverso un piccolo autobus con antistante vano motore esterno e scaletta posteriore per la zona alta del bagagliaio. Una corriera capace di ospitare circa una trentina di persone anche in piedi a cui poi seguono altre, più capienti e più moderne. Almeno un paio di corse al giorno per raggiungere Tinchi, Centro Agricolo, Marconia, Cesine e le zone marine, con diramazioni anche per Caporotondo, Rullo e altre periferiche. Servizio di grande spessore sociale e di notevole respiro per le famiglie coltivatrici. La sua attività poi, si espande anche verso Policoro, e Bernalda. L’azienda si dotò anche di una rimessa lungo via Giulio Cesare con il parco macchine che andò sempre più ingrandendosi.
Nei nostri ricordi -  verso la fine anni 50 - l’acquisto di un modernissimo pullman con 52 posti a sedere, dal colore non tradizionale blu, con tutti i conforti interni e esteticamente belle anche da ammirare.  L’autolinea andò avanti fino al 1973, facendo poi spazio alla ditta Liscio.
L’allegata emblematica foto, ritrae Pasquale Vena (col cappello) insieme ad alcuni dipendenti autisti, tra cui si riconoscono, Ninuccio Panio, Gaetano Manco, Angelo Vitelli, che vogliamo ricordare con altri autisti pisticcesi della ditta, come Nicola e Giuseppe Viggiani, Antonio Lauria, Pietro Viggiani, Giuseppe Laviola, Francesco Laurenza, Pasquale Masiello, Antonio Mastroluisi e Nino Giannantonio.
Un personaggio, Pasquale Vena, che, ripetiamo, non ha avuto quel giusto riconoscimento che meritava. Lui, che ha speso tanto per risolvere i problemi dell’epoca di Pisticci, meriterebbe un qualcosa che lo ricordasse a testimonianza della sua fattiva operosità, in tempi difficili della nostra storia.
Da qui, l’appello alla Amministrazione comunale e in particolare al sindaco Viviana Verri, sensibile ai problemi del territorio, per una nobile, concreta iniziativa in tal senso.

Michele Selvaggi

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