Detta situazione, data la mancanza di uomini, espone a stressanti carichi di lavoro il personale addetto, ponendo i mezzi e la logistica degli uffici della Questura di Matera, dei Commissariati e del Distaccamento Vigili del Fuoco di Ferrandina, allo stremo delle forze. A nostro avviso pregiudica i diritti del personale e la capacità operativa degli altri settori dell'attività di Polizia e del Soccorso Pubblico, compromettendo la tenuta del sistema della sicurezza e dei servizi al cittadino.
Com'è noto in questi giorni scorsi nella provincia di Matera, Ferrandina Scalo, con
provvedimento ministeriale, la Prefettura di Matera si è fatto carico circa la sistemazione di un
centinaio di cittadini di nazionalità Tunisina, condotti presso la struttura alberghiera "OLD WEST",
in prossimità della strada statale 407 BASENTANA, strada ad alta intensità di traffico e con mezzi
pubblici in transito, per le necessarie attività di routine.
A seguito dell'emergenza Covid-19 in una struttura alberghiera non si può gestire nessuno in
quarantena, dato che alcuni ospiti sono già risultati positivi ai controlli; poiché molti ospiti escono
abitualmente indisturbati, la struttura è inadeguata creando potenziali problematiche di sicurezza
sanitaria.
Con le recenti fughe dal suddetto ALBERGO, si avvalora la tesi sostenuta da sempre dal SIULP,
cioè che queste "strutture di accoglienza" sono vere e proprie BOMBE AD OROLOGERIA. La fuga
di clandestini, in attesa di rimpatrio, non è il risultato del caso ma del caos. Pare che l'immaginario
Giano bifronte, frutto dell'appropriata metafora posta nel titolo continua sicuramente a custodire
le decisioni del Dipartimento.
I "rinforzi" in emergenza richiesti finanche dalla Segreteria Provinciale del SIULP di Matera,
esprimono le facce del Giano che porge una faccia attestando l'aumento del personale, ma dall'altra
non garantisce la sicurezza degli operatori della Polizia di Stato trovandoci quindi al punto di
partenza. Non sono state valutate attentamente le condizioni dell'organico per fronteggiare queste
situazioni. Circa 12 uomini con l'ausilio di cinque unità della del Corpo Nazionale dei Vigili
del Fuoco del distaccamento del Comune di Ferrandina, rispetto a settantotto ,
potrebbero essere un numero proporzionato in condizioni diverse ma qui sottolineiamo che le
ragioni che portano i migranti a scappare dalla struttura alberghiera dove sono alloggiati è la loro
posizione quali "immigrati economici", di cui 18 risultati positivi ai test COVID-19, che non hanno
nulla da perdere, se non quello di fuggire come già accaduto per i trentadue fuggitivi dalla
struttura alberghiera. In tutto questo marasma ogni giorno i poliziotti della Questura di Matera e
dei Commissariati della provincia della città dei Sassi, da un solo giorno supportati dal Reparto
mobile di Napoli, sono impegnati per la vigilanza, sono costretti a fare da semplici spettatori, non
possono intervenire, non possono controllare chi rientra dopo la fuga.
La mancanza di una politica certa ed univoca circa la gestione e l'accoglienza degli immigrati,
ne ha favorito una gestione da dover definire con servizi permanentemente provvisori, in cui le
forze dell'ordine e la Polizia di Stato in primis, fronteggiano l'immane problema umanitario divenuto
assurdamente un "problema polizia". In Italia, purtroppo è di quotidiana gestione, il riuscire a
mutare la natura di un problema anche e solo in base a chi ne viene affidata la gestione
"emergenziale" pretendendo metamorfosi degne dei più famosi trasformisti che hanno visto i
poliziotti professionisti dell'ordine pubblico e del controllo del territorio, gli investigatori, i Finanzieri
ed i Carabinieri tutti, Vigili del Fuoco, diventare esperti di accoglienza, di umanità e di mediazione.
Anche se non si è verificata la fuga di massa, che avrebbe potuto rappresentare un problema
anche per la sicurezza dei cittadini, di certo il mancato controllo sanitario per presunti casi
asintomatici è di certo un serio problema per tutto il contesto. A Ferrandina scalo, un ALBERGO è
stato trasformato in centro di accoglienza, dove gli operatori della Polizia di Stato e del Corpo
Nazionale dei Vigili del Fuoco, svolgono i loro turni a bordo dei mezzi. Bisognerebbe domandarsi
secondo quale scienza, coscienza e criterio, è stata decretata l'idoneità di questo sito e chiedersi il
perché non sono state valutate altre soluzioni alternative.
I poliziotti e gli operatori del Soccorso pubblico in servizio sono a pezzi, in senso fisico e anche
morale e soprattutto allarmati per l'emergenza sanitaria a seguito della pandemia da COVID -19.
Fanno del loro meglio per evitare fughe e probabili rivolte, pur essendo consapevoli che avranno
la peggio.
Nonostante gli eccezionali sforzi profusi dalle nostre Amministrazioni per assicurare la sicurezza
degli operatori in servizio, dotando gli stessi di tutti gli strumenti necessari per la protezione dal
Covid, le interminabili operazioni successive allo sbarco, generano giustificate preoccupazioni per
Il Segretario Regionale SIULP BASILICATA
Remo BUONSANTI