L'ospedale di Venosa non verrà più utilizzato per il Covid-19

Nel pomeriggio di ieri, 20 aprile 2020, si è tenuto un incontro fra l'assessore alla Sanità della Regione Basilicata, Rocco Leone, il consigliere del M5S, Gianni Leggieri e il sindaco di Venosa, Marianna Iovanni.

Al centro dell'incontro l'operatività dell'ospedale di Venosa, individuato come centro Covid-19 ad inizio pandemia e mai utilizzato. Durante l'incontro, è emerso che il nosocomio di Venosa non è più necessario e, pertanto, tornerà ad operare come da origine. "Al centro della discussione - precisa il consigliere Leggieri – il presidio ospedaliero distrettuale di Venosa, individuato, a seguito dell'emergenza da Coronavirus, quale struttura adatta ad essere trasformata in 'Ospedale Covid'. Tale scelta, che nelle scorse settimane aveva portato allo svuotamento dei servizi in esso presenti, aveva destato forte preoccupazione nella popolazione che vedeva da una parte il venir meno di servizi essenziali e dall'altra la paura che finita l'emergenza gli stessi servizi non sarebbero più stati ripristinati. In tal senso, l'assessore Leone, ha chiarito che una eventuale chiusura non era mai stata considerata e che, anzi, era auspicabile un potenziamento dell'ospedale. Tutte queste dichiarazioni saranno ribadite durante una videoconferenza fissata per venerdì 24 aprile con tutto il Consiglio comunale di Venosa, così come richiesto giorni fa"

"A seguito anche della visita tenuta lo scorso sabato dal senatore Arnaldo Lomuti da me e dalla Sindaca Iovanni – continua il consigliere regionale - la nuova prospettiva degli ospedali da campo donati dal Qatar, accompagnata dal calo dei contagi in regione, ha reso ancora più evidente che l'attivazione a Venosa di un 'Ospedale Covid' non era una soluzione più necessaria. Pertanto, non appena inizierà il montaggio degli ospedali da campo, sarà possibile ripristinare i servizi sanitari a Venosa, fermo restando che le prestazioni ambulatoriali non riprenderanno prima della scadenza prevista dal DPCM, ovvero dopo il 4 maggio".

"Questa emergenza – conclude Leggieri - ha messo in luce tutta la precarietà del sistema sanitario regionale e la necessità di ripensare molte delle scelte fatte in passato. Il potenziamento delle strutture ospedaliere periferiche è necessario per rispondere a tutte le esigenze di un territorio che soffre anche delle difficoltà strutturali negli spostamenti. Da rappresentanti delle istituzioni siamo pronti a fare la nostra parte e a collaborare affinché questo risultato possa essere raggiunto il prima possibile".

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