Potrebbe sembrare un paradosso, ma vedere tanti turisti nella nostra città, era impensabile solo all’inizio della stessa estate. L’emergenza sanitaria in vigore dallo scorso marzo, indicava tutt’altro e nulla faceva presagire la presenza di un notevole flusso di vacanzieri sul territorio comunale. Lo avevamo segnalato già a metà giugno con il primo pullman che si era fermato nella nostra città (era domenica 14) e per noi fu, oltre che una sorpresa, un primo segnale importante, ma anche beneaugurante per il resto della stagione che doveva venire. Da allora, tanti i turisti che sono transitati con una presenza notevole di arrivi da ogni parte d'Italia, ma anche da paesi europei, per conoscere Pisticci, città dalle mille facce e dalle mille potenzialità. Nonostante l’emergenza quindi, anche in quest’anno piuttosto particolare, Pisticci, meta ambita per il turismo culturale, con la scoperta di bellezze naturali e di edifici appartenenti alla storia cittadina come l’abbazia di S.Maria del Casale, Chiesa Madre, il Castello dei Conti Acerra,i Palazzi Franchi e Salomone, tutti nel rione Terravecchia. In vicinanza, la caratteristica “Torre di Bruni” una antica struttura che sembra crollare da un momento all’altro, ma che imperterrita resiste a intemperie e terremoti. Più a valle la suggestiva struttura Rogges, il palazzo delle cento stanze e poi il Palazzo Giannantonio attuale sede comunale.
Ma quello che colpisce di più, secondo i gradimenti, è sempre il rione Dirupo- una delle “100 meraviglie d’Italia da salvare” - oggetto di tanti scatti fotografici da mostrare a potenziali visitatori del nostro centro.
Michele Selvaggi