Quasi 70 anni fa, veniva ucciso a Napoli lo studente pisticcese Giovanni Quinto
- Post 22 Luglio 2016
Quinto, secondo quanto scrive Coniglio, era nato a Pisticci il 4 luglio del 1922 nella casa di via Garibaldi n.25. Sin da giovanissimo aveva cominciato a frequentare la camera del Lavoro e la sezione comunista pisticcese, seguendo l'esempio del padre. Il suo idolo e modello da imitare, Umberto Terracini, futuro membro della Costituente di cui conosceva pensiero e programmi e che nel 1941 venne internato nella colonia confinaria di Bosco Salice e che purtroppo, come avrebbe voluto, non ebbe occasione di conoscere di persona in quanto i confinati di quel centro erano inavvicinabili.
Caduto il regime fascista – sempre secondo quanto si legge nel documento del prof. Coniglio - Giovanni Quinto si interessò delle lotte contadine con la occupazione delle terre. Dopo aver frequentato l'Istituto Tecnico di Melfi si era iscritto alla Facoltà di Ingegneria Navale del Politecnico di Napoli. Tanti i sacrifici della sua famiglia per il suo mantenimento alla Università. A Napoli, per il giovane studente, una vita di sacrifici, umiliazioni e privazioni, ma sempre perfettamente in regola con gli esami tanto da preparare la tesi per la sua prossima laurea.
Per la celebrazione dei funerali sorsero vivaci contrasti con il clero, disposto a officiare il rito a condizione che in chiesa non entrassero Bandiere rosse. La madre Teresa, credente e praticante, soffrì molto per questo veto. Il rito funebre si tenne così all'estrema periferia del paese in località Santa Croce. Vi parteciparono i massimi esponenti del partito, locale e regionale, tra cui Umberto Terracini. Per onorare Giovanni Quinto, a Napoli gli venne intestata anche una sezione del PCI nei pressi del porto". Pisticci gli ha dedicato una via nel rione Cammarelle.
Michele Selvaggi
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