Smaltimenti illeciti e moria di pesci nel Basento: Forestale sequestra un'area. Una denuncia
- Post 09 Novembre 2016
“L’illecito smaltimento – spiega il comandante provinciale del Cfs Francesco Alberti - ha modificato il già precario equilibrio del bios anche visivamente compromesso dalle schiume in superficie ed ha prodotto una moria della fauna ittica del corso d’acqua.
Con le indagini condotte nell’immediatezza dell’evento, segnalato dai cittadini che hanno avvertito il forte odore sprigionarsi nell’area, è stato possibile individuare manufatti modificati abusivamente, che permettevano di immettere nei sistemi di collettamento ingenti quantitativi di scarti industriali liquidi”.
Agli accertamenti ha partecipato il personale dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Basilicata (ARPAB) che ha effettuato il prelievo della matrici compromesse per avviarli immediatamente ai propri laboratori di analisi.
Il personale del servizio veterinario dell’ASM di Matera, anch’esso intervenuto in regime di reperibilità, ha proceduto al campionamento della fauna ittica che è stata inviata immediatamente per le analisi di rito all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilica.
Controlli nello stabilimento sono stati effettuati, per i settori di competenza, dal personale tecnico del Servizio Igiene Sanità Pubblica (SISP) dell’ASM di Matera nel contempo intervenuto.
“Grazie alla fattiva collaborazione di tutti gli Enti e le Amministrazioni intervenute – aggiungono dal Cfs - si è interrotta l’attività illecita attraverso il sequestro dei manufatti abusivi evitando ulteriori danni all’ambiente e pericoli per l’incolumità pubblica”.
Il corso d’acqua interessato dallo scarico abusivo si trova all’interno del sito inquinato di interesse nazionale (SIN) dell’area industriale della Val Basento di cui al Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del territorio di cui al Decreto del 26.02.2003 (GU Serie Generale n.121 del 27-5-2003 - Suppl. Ordinario n. 83)
I Forestali hanno denunciato, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Matera il legale rappresentante della società che gestisce l’impianto industriale.
L’Autorità Giudiziaria ha convalidato il sequestro dell’area.
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