29Marzo2024

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Dante, scuola di vita. Il classico 'G. Fortunato' incontra Filippo La Porta

È stata la partecipazione dei ragazzi ciò che ha colpito maggiormente Filippo La Porta, saggista per importanti case editrici italiane, critico letterario, collaboratore dei principali quotidiani nazionali e autore per Bompiani del libro Il bene e gli altri – Dante e un’etica per il nuovo Millennio, al termine della conferenza, prima di una serie di incontri con l’autore che si terranno al liceo Classico “Giustino Fortunato” di Pisticci. Ed in effetti tante sono state le domande poste dai ragazzi all’autore a conclusione dell’incontro, domande acute e appassionate nate certamente dalla sete di capire che è propria della loro età, ma che hanno dimostrato come i ragazzi siano giunti all’incontro con l’autore preparati e pronti ad un confronto serio che li ha visti protagonisti. E sono stati i docenti organizzatori Lucia La Candia e Domenico Burzo, con un lavoro iniziato già qualche settimana prima, a guidare l’interesse dei loro alunni su un testo che si accosta a Dante con un approccio nuovo e incredibilmente attuale.
Non un Dante spirituale, non un Dante religioso, ma un Dante etico può parlare ai ragazzi di oggi che sono avidi di capire come discernere il bene dal male in un mondo che ha reso sempre più difficile e poco immediata questa distinzione. E non una chiave moralistica che non avrebbe alcuna efficacia su ragazzi che oggi hanno di fronte a loro le grandi possibilità del web e della comunicazione. Perciò - dice l’Autore -, per Dante è bene ciò che dà realtà e male ciò che toglie realtà alla propria vita e a quella degli altri.
Così sono stati spiegati i sette peccati capitali, con un’esortazione coinvolgente a prendere coscienza di quale sia il proprio peccato capitale, quale sia la personale debolezza di ciascuno, giovani e meno giovani, esortazione quanto mai lontana da una visione dal sapore catechistico, ma piuttosto semplicemente umana. Così, senza mai allontanarsi dal testo dantesco, ma facendo parlare sempre Lui attraverso La Commedia, si è passati a giudicare gli orrori di Hitler e del Nazismo che, appropriandoci del punto di vista dantesco, sarebbe annoverato tra i violenti contro il prossimo, per puntualizzare che la grandezza storica non è per forza grandezza etica.
Ancora abbiamo rintracciato l’irrealtà che c’è dietro alla maggior parte degli slogan delle grandi multinazionali, che ha visto anche la pronta sottolineatura dei ragazzi che hanno individuato slogan non citati dall’Autore, ma che propagandano l’impossibile onnipotenza umana. Ed è ancora un’esortazione di Filippo La Porta che conclude le due ore di intense riflessioni trascorse insieme: «Trovatevi un maestro!», citando con estrema limpidezza i suoi tra i quali spicca la figura di Simone Weil ed esprimendo una verità inconfutabile, che per diventare uomini occorre un maestro che sia esempio con la sua vita, non solo con le parole.
Si è potuto quindi fare esperienza e toccare con mano una scuola capace di uscire dalle aule ed intercettare le migliori energie presenti nel dibattito culturale nazionale; un fare scuola fondato sull’imprescindibile rapporto studente-docente che rende i ragazzi capaci di interloquire in maniera adeguata con grandi personalità, che stimola al dialogo e fornisce gli studenti degli strumenti essenziali per affrontare le sfide del mondo presente e del proprio futuro.

Linda Perrone