Parola che, diversi decenni fa, di un'epoca ormai lontana - solo a pronunciarla incuteva timore nei bambini. Una potente "arma" inventata ad oc dalle nostre mamme (ma pure loro, in passato l'avevano subita). Un espediente per costringere i minori, a rimanere in casa e a non uscire nelle calde ore del primo pomeriggio, meglio conosciute, come "a contror". Mai abbassare la guardia contro i Ciralli, anche se nessuno però era mai riuscito a vederne qualcuno.
Tante le storie su di essi, con le nostre mamme specializzate nella narrazione di racconti fantasiosi, che lasciavano quasi sempre il segno. Insomma, tutta una letteratura (mai scritta) che comunque non ha mai spiegato quale fosse la vera specie di questi arcani che, secondo i racconti dell'epoca, li trovavi nei posti più impensati, sempre pronti a colpirti o, magari a farti scomparire, programmando ad arte i loro misfatti e sempre più o meno alle stesse ore della giornata: naturalmente quelle del primo pomeriggio, ovvero, della "controra".
E' trascorso tantissimo tempo da quell' epoca appena ricordata, (sono certo che, magari, vi siete fatti anche una bella risata! Ne è valsa la pena!) ma per noi è stato piacevole ritornare indietro, in un' epoca bella e innocente di una lontana età, quando una parola, un racconto, un monito, ti condizionava a tal punto che, il più delle volte, ti immedesimava in situazioni strane, brutte, belle, meno belle e a volte anche al limite del paradosso o del grottesco.
Michele Selvaggi