04Novembre2024

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Al via al Ce.C.A.M. gli incontri sui 150 anni dell'unità d'Italia

Sabato 22 gennaio, presso la sede del Ce.C.A.M. di Marconia, si è tenuto il primo dei quattro incontri previsti, per celebrare i 150 anni dall’Unità d’Italia.

A fare gli onori di casa è stato il presidente del Centro Cultura e Arte Magna Grecia – Giovanni Di Lena – che ha esordito ringraziando fortemente le altre associazioni promotrici dell’evento (Unitre, Gruppo Folk “La Pacchianella”, Centro Studi Gymnsasium,  La Spiga) e menzionando con orgoglio lo spirito propositivo che li accomuna.

 

Sulla stessa lunghezza d’onda è stato il saluto del presidente de “La Pacchianella” Giuseppe Adduci che ha espresso gratitudine agli organizzatori e ai numerosi partecipanti pur senza nascondere il rammarico per la sempre più comune assenza giovanile.

Il tema della serata è stato affrontato dal punto di vista storico, da ciò è stato il ruolo femminile nei centocinquant’anni e dal punto di vista scolastico rispettivamente dallo storico Dino D’Angella, dalla prof.ssa Grazia Giannace e dal prof. Domenico Miolla.

D’Angella ha definito l’Unità d’Italia un vero e proprio miracolo: un processo che ha avuto inizio quando già aleggiava l’idea e lo spirito della stessa, riconducibile al 1770 e quindi agli albori di quel Risorgimento che porterà alla nascita dell’Italia contemporanea.

Sarebbe un errore non considerare tutti gli eventi storici positivi e negativi che si sono susseguiti dal 1861 ad oggi, ha tuonato D’Angella; è doveroso ricordare la nascita del tricolore nel 1797 associato inizialmente alla Repubblica Cispadana, l’Inno di Mameli del 1848, le guerre mondiali, così come, oltre a tanto altro, la triste epoca del fascismo che ha lasciato un segno indelebile nella storia.

La professoressa Giannace ha invece rievocato il ruolo di secondo piano che la figura femminile ha sempre avuto, una presenza agente ma sempre invisibile, che ha sempre contribuito rimanendo nella penombra e che addirittura fino al 1946 non ha avuto diritto di voto.

Ha evidenziato l’importanza di profili diversi ma compositi come Giuseppa Calcagno, passata alla storia per aver decimato il nemico con un cannone nell’insurrezione antiborbonica; Adelaide Cairoli, patriota italiana che seguì Garibaldi sacrificando i suoi figli; Alessandra Rubizza che si battè a difesa dei lavoratori; fino a giungere alle protagoniste del decollo industriale italiano e quindi ai giorni nostri.

Di vitale interesse è stato anche il contributo del professor Domenico Miolla; egli ha ricordato l’importanza che la scuola ha sempre avuto nonostante sia stata accettata solo dagli inizi del ‘900.

Con sistema verticistico, piramidale, essa era l’unica fonte del sapere e il posto in cui si imparavano le regole della società civile. Non è mancato un excursus storico su ciò che la scuola era nel territorio pisticcese, rammentando le sempre presenti - purtroppo - difficoltà logistiche e non.

Prima di congedare la folta platea il presidente Di Lena ha ricordato le date dei restanti tre incontri:

19 febbraio (Marconia, sede Ce.C.A.M.), 17 marzo (Pisticci, sede “La Pacchianella”), 22 maggio (Pisticci, sede “La Pacchianella”).

 

Giovanni Borraccia