23Dicembre2024

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La nuova emigrazione è intellettuale. Se n'è discusso a Pisticci con Raffaele Pinto

Le cause storiche, politiche e socio culturali del fenomeno migratorio: una piaga che purtroppo continua ad interessare il meridione d’Italia  e la Basilicata in particolare.
Se ne è discusso l’altra sera nella sala consiliare di piazza Umberto I a Pisticci, nel corso della presentazione dell’ultima fatica letteraria di Raffaele Pinto, dal titolo “La gente di Mulberry Street – Storia e storie dell’emigrazione meridionale negli Stati Uniti”.     
La serata, moderata da Pasquale Rimoli e promossa dall’Assessorato alla cultura e dalle Biblioteche Comunali, oltre all’autore, ha visto la partecipazione  dell’Assessore Comunale al ramo Francesco D’Onofrio che ha portato i saluti dell’Amministrazione Comunale e, in qualità di relatori, di Angelo Tataranni e Domenico Miolla che hanno dibattuto  sulle sue cause di un fenomeno che, negli ultimi tempi, non è solo ripreso copiosamente, ma si è anche trasformato.     
Di questo, della sua trasformazione, ha parlato l’autore, soffermandosi soprattutto su un aspetto: “Il flusso migratorio – ha spiegato Pinto – si è trasformato da proletario in intellettuale soprattutto nelle regioni meridionali”.
Una circostanza che deve far riflettere: la cosiddetta “ fuga di cervelli” infatti, impoverisce non solo il presente del sud Italia, ma anche il suo futuro, privando un’area geografica piuttosto vasta, di quella linfa necessaria per competere non solo con il nord Italia, da sempre ricco e industrializzato, ma anche con il resto d’Europa e del mondo, sempre più caratterizzato da “nuovi” Paesi alla ribalta che fanno proprio  della maturazione delle giovani leve, la loro forza.
La serata è stata allietata dal Gruppo Musicale Folklorico “La Pacchianella” di Pisticci, guidato e presieduto da Giuseppe Adduci.

Michele Selvaggi