Nati per leggere, aperte le iscrizioni ai laboratori di lettura creativa
- Post 29 Ottobre 2014
Una tradizione che dovrebbe partire ancor prima della nascita dei bambini, come hanno ricordato D'Amore e Antonella Lo Massaro dell'associazione "A tu per tu con le ostetriche", dopo aver fatto luce sui processi di interazione madre-bambino in fase prenatale e su tutto il mondo intrauterino che si è rivelato essere ricco e dinamico. Le ricerche, infatti, hanno dimostrato che tutto ciò che la madre vive viene percepito anche dal feto, il quale dunque non si sviluppa in uno stato di isolamento, come si potrebbe immaginare. Già dalla 24esima settimana di gestazione, il futuro nascituro può reagire a rumori forti e suoni esterni grazie alla vibrazione del liquido amniotico, mentre dalla 28esima settimana riesce addirittura a discernere tra suoni e sillabe differenti, afferrandone la carica affettiva, l'intonazione ed il ritmo.
La prova provata di quanto la lettura ad alta voce della mamma in attesa possa influire sui futuri figli l'ha fornita il maestro Antonio La Cava, il famoso ideatore del "bibliomotocarro" che ha raccontato di aver conosciuto un giovane scrittore di libri, un bimbo di soli 9 anni, autore di un libro di favole il cui contenuto è stato evidentemente influenzato dalle letture ad alta voce fatte dalla madre durante la gravidanza. Dopo aver parcheggiato davanti alla Delegazione comunale di Marconia la sua Ape trasformata in biblioteca ambulante, l'ormai famoso maestro di Ferrandina ha svelato l'origine della sua idea, regalando alcuni ricordi della sua infanzia. Il "bibliomotocarro" è nato, idealmente, ai tempi in cui nelle piccole realtà non esistevano librerie e il piccolo Antonio riusciva ad alimentare la sua passione per la lettura soltanto grazie ad una sorta di bibliobus, un camion che distribuiva libri svolgendo una straordinaria funzione di biblioteca ambulante per conto dell'allora Provveditorato agli Studi di Matera. All'epoca, l'impegno a diffondere libri tra la gente si inseriva nella lotta all'analfabetismo. Oggi si sa che i libri fanno molto di più. Come ha spiegato la psicologa Anita Caroselli, le favole e le fiabe svolgono diverse funzioni: accrescono la creatività e l'immaginazione, favoriscono una visione alternativa, facilitano la lettura della realtà, sviluppano le capacità di problem solving, fortificano l'autostima e aiutano a costruire le relazioni. Prima di chiudere il suo intervento, Caroselli ha regalato alcuni consigli pratici ai numerosi genitori presenti in sala, fornendo un elenco di storie adatte ad ogni occasione. Cosa leggere ai bambini per aiutarli ad affrontare al meglio l'arrivo di un nuovo bebè? Lilly e il Vagabondo. La favola di Biancaneve è ideale, invece, per risolvere il conflitto edipico mentre le avventure di Aladino con la sua magica lampada sembrano aiutino a comprendere l'importanza di essere se stessi.
Che sia un ambulatorio pediatrico, l'utero materno, una strada, la scuola, la casa o la biblioteca, è chiaro che ogni occasione è buona per avvicinare da subito i piccoli alla lettura. E' l'auspicio di Adele Esposito che, anche attraverso il progetto "Nati per leggere", punta a far diventare le biblioteche di Pisticci e Marconia dei luoghi sempre più frequentati da tutti.
Marika Iannuzziello
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