23Dicembre2024

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Carburanti: differenza di prezzo fra self service e servito. Interrogazione al Ministro dello Sviluppo Economico

Un’interrogazione sul differenziale dei prezzi del self service del carburante è stata presentata al Ministro dello Sviluppo Economico dall’on. Cosimo Latronico (Cor).
Nel testo il deputato evidenzia che “dai dati ministeriali emerge che presso gli impianti delle rete italiana, un consumatore che, per scelta o necessità, per fare rifornimento alla sua auto si rivolga ad un erogatore servito paga mediamente 8,8 centesimi di euro in più al litro per la benzina e 9,1 centesimi di euro in più al litro per il gasolio di quanto spenderebbe ad un erogatore self service, spesso peraltro posti entrambi nel medesimo impianto”.
Per Latronico   “ ancora più rilevante – e palesemente ingiustificato – è il suddetto sovraprezzo se si analizza – a mero titolo di esempio – quello imposto dall’Eni, azienda leader del mercato sia in termini di quota mercato (oltre 25%), sia in termini di punti vendita (poco meno del 20%), oltreché essere saldamente sotto il controllo del Governo (30% del pacchetto azionario di proprietà della Cassa Deposito e Prestiti; consiglio di amministrazione nominato dal Mef), per quanto risulti nominalmente soggetto giuridico privato”.  
Alla luce di tutto ciò il parlamentare  chiede “quali iniziative  il Ministro intenda intraprendere affinché i prezzi dei prodotti carburanti, la cui distribuzione costituisce un servizio essenziale per la collettività e per garantire il diritto costituzionale alla mobilità dei cittadini, rispondano a criteri di equità e ragionevolezza; quali provvedimenti intenda assumere, verificando nel merito se i comportamenti adottati nell’imporre un sovraprezzo tanto evidentemente abnorme quanto del tutto ingiustificato verso i consumatori che, per scelta o necessità, intendono rifornirsi usufruendo del servizio all’atto dell’erogazione del carburante, non rilevino ai fini di un possibile accertamento di pratiche commerciali scorrette; quali azioni intenda avviare nei confronti di Eni che, quale incontestata azienda leader del mercato, appare costituire punta estrema di un tale comportamento, capace di condizionare il resto del mercato e  per quali ragioni, essendo il suo Ministero nel pieno e diretto possesso di tutte le informazioni, elementi documentali, facoltà e competenze, non risulti allo stato ancora alcun tipo di intervento”.