Ha trovato concretezza oggi l’ipotesi di convergenza fra Udc e Pd per le comunali di Pisticci. Dell’intesa hanno parlato in una nota congiunta Rocco Negro, segretario cittadino del Pd, e Vito Pelazza, commissario UdC. "Con l'Udc Basilicata – c’è scritto - abbiamo raggiunto l'accordo programmatico in vista della competizione amministrativa di giugno quando si rinnoverà il consiglio comunale di Pisticci". Negro ha poi aggiunto: "L'accordo è stato possibile perché c'è stata intesa sui programmi e quindi la voglia comune di dare slancio all'azione amministrativa che nei prossimi 5 anni cambierà la nostra città che recupererà così il tempo perduto e guadagnerà la naturale posizione primaria che merita nel contesto comprensoriale". E, infine, Negro: "L'intesa è stata agevolata anche dalla condivisione senza riserve sui nomi di Andrea Badursi, candidato sindaco, e delle donne e degli uomini che hanno scelto di sostenere il progetto attraverso le liste collegate, fra queste Pisticci Democratica". Vito Pelazza ha così commentato: "L'accordo si compone di passione condivisa fatta di programmi realizzabili e risorse umane all'altezza del ruolo. La competizione ci vedrà protagonisti con una squadra molto rinnovata, fatta di interpreti del cambiamento autorevoli. Poi ci sono i punti programmatici, ispirati al virtuosismo amministrativo, su cui lavorare e spendersi nei prossimi cinque anni", ha concluso Pelazza. Questa volta, insomma, il matrimonio Pelazza – Badursi si farà. L’ipotesi fu vicinissima dal trovare concretezza anche 5 anni fa, quando il simbolo di Pelazza, all’epoca con i Popolari, apparve sui manifesti della campagna elettorale di Badursi sindaco nella coalizione con il Pd e venne poi tolto per la decisione successiva dei Popolari di sostenere la coalizione avversaria, guidata da Vito Di Trani, il quale avrebbe poi vinto le elezioni. In quella circostanza, per completezza di informazione, i Popolari spiegarono che l’utilizzo del simbolo nelle strategie di comunicazione non era stato autorizzato. Questa volta, tuttavia, non sembrano all’orizzonte altre sorprese.
Roberto D'Alessandro