22Dicembre2024

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Il Pd respinge le dimissioni di Negro e attacca i massimi organismi del partito

E’ stato con un fragoroso applauso che la sezione del Partito Democratico di Pisticci e Marconia ha respinto, all’unanimità, le dimissioni del coordinatore cittadino, Rocco Negro. E’ questo il primo atto celebratosi qualche sera fa nella sezione PD di Marconia, nel corso di una affollatissima assemblea alla quale hanno preso parte un centinaio di persone, tra componenti il coordinamento, sostenitori e simpatizzanti.
Le dimissioni del segretario Rocco Negro, vale la pena ricordarlo, sono giunte lunedì 30 maggio, a 5 minuti dalla chiusura dei seggi elettorali, quando ancora l’esito del voto era incerto. Un atto per niente scontato, quello di Rocco Negro, giunto per urlare ad alta voce lo sdegno per l’operato dai massimi rappresentanti del PD provinciale e regionale, nel corso dell’ultima consultazione. Rappresentanti PD che, se ufficialmente sono parsi assolutamente assenti dalla campagna elettorale pisticcese, dall’altra hanno lavorato instancabilmente nell’ombra, per favorire il candidato sindaco avversario candidatosi contro il PARTITO DEMOCRATICO. Tali conclusioni appaiono quanto meno scontate, alla luce del riconoscimento, da parte della Direzione Regionale, del sindaco Di Trani (candidatosi a capo di una anonima lista civica, contro il PD) come sindaco del PD.
Unanimemente, il coordinamento cittadino del PARTITO DEMOCRATICO di Pisticci e Marconia, l’unico organismo legittimato da un congresso, ha rigettato tali possibili scenari, poiché creerebbero un gravissimo precedente, per il quale ogni forma di anarchia e di dispregio delle regole e dello statuto, possa essere avallata se adottata da “amici degli amici”.
Così come al mittente sono state respinte le accuse secondo cui il Partito Democratico di Pisticci e Marconia, nelle persone del suo coordinatore, della segreteria cittadina e del candidato sindaco Andrea Badursi, avrebbe svenduto il partito.
Vale la pena ricordare che la lista del PARTITO DEMOCRATICO, composta da donne e uomini del PARTITO DEMOCRATICO che non hanno ceduto alle pressioni provenienti anche dall’alto, è stata chiusa nella notte tra il venerdì ed il sabato, a pochissime ore dal termine ultimo per la presentazione, dopo che per giorni quattro postazioni erano rimaste in attesa dei nomi rappresentativi dei cosiddetti “dissidenti”, per i quali aveva garantito il segretario provinciale Pasquale Bellitti. Solo all’ultimo momento si è appreso che quei quattro posti sarebbero rimasti vacanti, se il segretario Negro non avesse proposto una candidatura “di servizio” a quattro componenti del partito. E questo dopo una cruenta campagna acquisti da parte degli avversari, che non hanno risparmiato colpi bassi per portar via candidature cosiddette “eccellenti”.
Alla luce di questi dati, il risultato di 939 voti conquistati della lista rappresentata dal simbolo del Partito Democratico sembra al coordinamento cittadino del PD di Pisticci e Marconia un dato di tutto rispetto. A differenza da quanto avvenuto nella lista civica Forum Democratico, nella lista del PD non hanno trovato posto candidature di indipendenti, o di persone prese in prestito da altri partiti. Di 16 candidati nella lista civica Forum Democratico ben 6 sono state le candidature di persone totalmente estranee alla storia di questo partito. I dieci rimanenti, professatisi, in campagna elettorale, quali esponenti del PD, salvo essersi candidati contro il PD, hanno ottenuto un risultato complessivo di 959 voti. Solo 20 in più della lista del PD, che, oggi appare evidente, qualcuno ha tentato di boicottare fino alla fine.
Con un risultato praticamente di pareggio, quale può essere – ci chiediamo – il motivo che vedrebbe penalizzati le donne e gli uomini che si sono battuti in questa campagna elettorale sventolando le bandiere del PARTITO DEMOCRATICO, portando nelle case il simbolo del PARTITO DEMOCRATICO, professando ed attuando quei valori che hanno ispirato il PARTITO DEMOCRATICO?
Per il PARTITO DEMOCRATICO di Pisticci e Marconia, pur avendo perso le elezioni, il risultato conseguito dalla lista del Partito Democratico, ma soprattutto dal suo candidato sindaco Andrea BADURSI è quanto mai strabiliante, se si considera che tutti, a partire dai massimi organismi del nostro partito, avevano scommesso su una sconfitta al primo turno, lavorando poi pesantemente perché il PD ed il suo candidato sindaco fossero sconfitti al secondo turno. Tutto questo, mentre il candidato sindaco BADURSI, con il PD e con gli alleati lavorava compiendo scelte coraggiose, investendo sulle donne e sui giovani, rinnovando l’immagine del partito, creando una speranza di pulizia e cambiamento che ha coinvolto e convinto 4023 persone di questo territorio. 4023 persone che ci sentiamo di definire coraggiose, per aver scelto BADURSI, il PD e gli alleati (tutti esclusivamente di centrosinistra) nonostante le pressioni dei poteri forti, tutti in campo contro il PD.
A scrutini terminati, abbiamo preso atto della sconfitta: 4023 voti contro il 4886 dell’avversario, consigliere provinciale del PD candidatosi contro il PD. Dati alla mano, ci saremmo aspettati dai nostri organismi provinciali e regionali una analisi POLITICA, un ragionamento POLITICO, non un mero salto sulla carrozza del vincitore pretendendo che il Partito Democratico, tanto insultato in campagna elettorale, sventolasse le sue bandiere. Se è vero che l’elettorato ci ha posti all’opposizione, l’opposizione diventerà il nostro compito, a tutela di un territorio che è stato messo in ginocchio da alcuni di quegli stessi personaggi che oggi siedono felicemente in maggioranza.
Riteniamo, pertanto, uno schiaffo alle regole democratiche, al nostro Statuto e all’elettorato che si è espresso, ogni dichiarazione che porti confusione nei ruoli dei protagonisti delle elezioni amministrative pisticcesi. In consiglio comunale, il PARTITO DEMOCRATICO siederà nei banchi dell’opposizione. Per quanto concerne, invece, la vicenda al suo interno, il PD di Pisticci e Marconia si rivolgerà ai garanti provinciali, regionali e nazionali, affinchè sia fatta chiarezza sulla possibilità di rappresentanti istituzionali del PD di candidarsi contro il PD, per poi essere riconosciuti aderenti al PD per volontà di un segretario regionale o di un qualche onorevole che vorrebbe trasformare le regole  a proprio piacimento.