03Maggio2024

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Il Pd Pisticci-Marconia si interroga sulle scelte di De Filippo

 

La nuova stagione legislativa Regionale, al netto di qualche aggiustamento dell’ultima ora, è iniziata all’insegna di un rinnovamento inatteso e interessante come laboratorio amministrativo e politico, anche se, a nostro giudizio, l’attribuzione delle deleghe assessorili (giunta del Presidente, in parte “tecnica”) non è corrispondente alle specificità tecniche dei nominati. La sorpresa è ancora più forte se si considera che il tutto si è deciso in un ristretto ambito di saggi, interpreti del pensiero collettivo, che hanno fatto quadrare un cerchio difficile da chiudere, senza il fastidioso e ridondante coinvolgimento della base.

Tale scelta, però, ha provocato la tempestiva dimissione della segretaria provinciale di Matera, con un grave vulnus al già precario stato di salute di un partito i cui risultati elettorali e politici appaiono sempre più esigui e tendenzialmente autoreferenziali. Alla luce della scelta operata dai saggi ci chiediamo se è ancora possibile individuare in provincia di Matera una qualsivoglia personalità del partito democratico affidabile e in grado di far fronte degnamente ad alte e autorevoli responsabilità politiche e/o amministrative (assessore regionale, presidente di provincia).

Ci viene spontaneo portare la mente alla recente esaltante stagione congressuale che ha visto il popolo delle primarie impegnato in una capillare mobilitazione per una improbabile battaglia di religione (con gravi e a volte insanabili lacerazioni interne) tesa alla ridefinizione di assetti e percorsi all’insegna di una rinnovata progettualità con al centro i territori e gli attivisti in chiave squisitamente gramsciana. Abbiamo visto trionfare in Basilicata l’idea del nuovo/giovane, con un carico di buoni propositi e con l’impegno di ridare alla politica la centralità che le appartiene. Scontata una fase iniziale di equilibrismi, per la definizione di postazioni e prospettive ripartite per “filiere” in maniera strettamente aderente al manuale Cencelli, utili a garantire l’attribuzione della segreteria regionale a Roberto Speranza, oggi dobbiamo rivedere e reinterpretare il significato di parole e concetti avvincenti come “partecipazione”, “ripartire dal territorio”. Purtroppo non ci convince una segreteria nata già vecchia, a dispetto dell’anagrafe, forse solo per continuare a garantire con rinnovati equilibrismi l’autoreferenzialità e la perpetuazione delle postazioni dirigenziali ed istituzionali in una sorta di “conventio ad excludendum” che vede sistematicamente al margine i tanti “operai della politica” che quotidianamente lavorano con grande difficoltà per radicare un pensiero e un agire politico sempre più astratto in un territorio sempre più lontano dai centri di potere.

In realtà avevamo inteso scommettere su una nuova stagione. Le premesse sono per ora deludenti.


Speriamo, però, che la spinta della giunta del Presidente, in cui trovano posto autorevoli esponenti della “società civile” che proprio alla vigilia del voto regionale erano pronti ad affrontare la battaglia elettorale da fronti opposti, e probabilmente con linee programmatiche diverse, a quello dal quale l’abbiamo combattuta noi, possa essere utile per ripartire. Ovviamente immaginiamo e speriamo che tale travagliata scelta di inizio legislatura, all’insegna della discontinuità, sia definitiva e duratura, e rappresenti, al tempo stesso, l’inaugurazione di un metodo, da adottare anche in future scelte strategiche, altrimenti il legittimo sospetto che l’intera operazione sia solo legata alla necessità di un assestamento post-elettorale tra le varie filiere e, i vari pretendenti (partiti minori inclusi) a postazioni di potere o a future collocazioni sarebbe fondato e aprirebbe la strada a inquietanti dubbi circa il futuro del PD e del centro-sinistra in Basilicata.

Insomma non vorremmo che, grattando la superficie del bel quadro degli enunciati e delle accelerazioni innovative, vi si scorgesse lo stesso paesaggio delle attribuzioni per filiere, sottoposte al vaglio e alla decisione inappellabile dei soliti saggi, ai quali il grande Gaber avrebbe chiesto: “Cos’è la destra, cos’è la sinistra?”.

Inviata dal circolo PD di Pisticci e Marconia al
Segretario Regionale Pd Roberto Speranza ed
alla Segretaria Provinciale Pd Anna Ferrara