Sulla Jonica a 50 all'ora. Ma che senso ha?
- Post 29 Agosto 2017
Per questo il deputato non ha mancato di sollevare il caso con riferimento al limite di velocità a cinquanta chilometri orari che insiste sul nuovo cavalcavia nei pressi dello svincolo per Nova Siri, tanto in direzione sud, quanto in quella opposta. “Francamente – ha spiegato Latronico – non riesco proprio a capire come sia possibile che nel tratto nuovo, moderno e confortevole abbiano imposto un limite così basso. In buona sostanza quando la Jonica in quel tratto era a due corsie la velocità consentita era superiore”. Morale della favola? “A questo punto che senso ha spendere tanti milioni di euro per rendere più moderne, efficaci e sicure le strade nazionali come la 106 se poi gli automobilisti sono costretti a praticare medie lumaca? Non è, forse, anche questo un modo per rendere meno sicure le strade a scorrimento veloce?”
“C’è il sospetto che gli autovelox presenti sul tratto della 106 Jonica che va da Nova Siri fino a Roseto rappresentino una sorta di manomorta dei Comuni per ingrossare i propri bilanci”. Lo ha dichiarato l’onorevole Cosimo Latronico, ricordando che “dal centro jonico fino ai comuni dell’alto Cosentino i misuratori di velocità, sia quelli della velocità media che quelli che controllano la velocità immediata, sono in numero, oserei dire, imbarazzante. Credo sia opportuno che di fronte alle richieste dei vari municipi si ponga in essere una seria riflessione prima di concedere le relative autorizzazioni all’installazione di questi apparecchi. La sicurezza stradale – ha poi concluso il deputato lucano di Direzione Italia – non sempre e non solo si ottiene piazzando limitatori di velocità ad ogni angolo delle strade”.
Piero Miolla
pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno