28Marzo2024

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Goletta verde in Basilicata, Legambiente respinge le critiche sull'attendibilità dei dati

In merito ad alcuni commenti diffusi a mezzo stampa nei giorni scorsi, relativi ai risultati dei monitoraggi sulla qualità delle acque in Basilicata da parte di Goletta Verde di Legambiente, il presidente regionale dell'associazione Antonio Lanorte e il responsabile scientifico nazionale di Legambiente Andrea Minutolo intendono precisare alcuni aspetti che risultano ancora, malgrado i numerosi chiarimenti, oggetto di cattiva informazione.

 

Come è noto, da oltre 30 anni Legambiente con la sua campagna Goletta Verde si pone l'obiettivo di denunciare, sensibilizzare e informare sullo stato di salute del nostro mare.

Al fine di supportare tali obiettivi, la campagna si avvale anche di un'attività di monitoraggio che viene effettuata prelevando campioni d'acqua ed eseguendo su ognuno le analisi previste dalla legge, da quest'anno inoltre attraverso il supporto di laboratori territoriali di analisi certificati.

I tecnici e i volontari di Legambiente durante la campagna eseguono il monitoraggio dello stato di qualità del mare e delle coste, con l'intento di evidenziare i punti critici, che mai vengono monitorati dalle autorità competenti che invece si concentrano sui tratti balneabili: "Il nostro obiettivo – affermano Lanorte e Minutolo – è quello di scovare le situazioni che mettono maggiormente a rischio le acque: tanto le foci dei ­fiumi e dei canali artificiali quanto i tratti di mare potenzialmente interessati da fenomeni di inquinamento batteriologico di origine fecale per la presenza di scarichi abusivi o insufficiente sistema di depurazione".

Sulla base di segnalazioni raccolte durante tutto l'anno sia dai cittadini che dai circoli locali di Legambiente, i tecnici individuano i punti per i campionamenti lungo le coste italiane ampliando così il quadro delle analisi ed evidenziando le criticità.

I risultati del monitoraggio non hanno l'obiettivo di fornire patenti di balneabilità ma sono un'istantanea utile ad individuare problemi e ragionare sulle soluzioni. Anche nel 2020 il monitoraggio di Goletta Verde (effettuato a fine giugno) ha evidenziato, così come negli anni precedenti, criticità soprattutto alle foci di fiumi e canali artificiali.

In particolare, ma non solo, il canale Toccacielo di Nova Siri, per il quale l'inquinamento microbiologico è un fatto conclamato da anni. Ciò significa che esistono alcuni punti critici in cui, secondo i dati di Goletta Verde, la qualità microbiologica delle acque monitorate non rispetta i parametri di legge: "Questo abbiamo detto e questo confermiamo con fermezza. Lungi da noi sostenere però che un intero tratto di costa sia inquinato. Nondimeno però possiamo affermare che i criteri di Goletta Verde sono del tutto conformi a quelli previsti dalle normative nazionali e i parametri utilizzati sono gli stessi utilizzati da Arpab, con risultati che non sono in contraddizione con i prelievi effettuati dall'agenzia regionale lungo le coste, ma al massimo si integrano al lavoro svolto dalle istituzioni, visto che i punti di prelievo scelti da Legambiente presso le foci dei fiumi non vengono campionati da nessuno. Sono abbandonati a loro stessi perché si dà per scontato che siano inquinati", affermano i responsabili dell'associazione.

La Legambiente Basilicata coglie l'occasione per tornare a chiedere chiarezza sugli interventi di controllo e verifica della qualità delle acque alla foce del canale Toccacielo, promessi dallo stesso assessore all'Ambiente della Regione Gianni Rosa nello scorso mese di maggio 2020 e non ancora pubblicati a distanza di due mesi; quali sono i risultati dei campionamenti effettuati alla foce del canale? Che lavoro è stato svolto dalle amministrazioni pubbliche per dare risposte concrete alle criticità del nostro territorio?

Goletta Verde è una campagna attraverso la quale Legambiente persegue un obiettivo di politica ambientalista, vale a dire denunciare situazioni critiche perché si adottino gli opportuni provvedimenti per migliorare la salute del mare che dipende molto, come è noto, anche dal miglioramento della qualità dei corsi d'acqua. Inoltre, è interesse del'organizzazione ambientalista la tutela della salute pubblica e della fruibilità turistica dei luoghi, senza alcuna volontà di arrecare generici "danni di immagine" che nulla hanno a che fare con la segnalazione e la richiesta di risoluzione dei problemi del nostro territorio.

Affermare che le acque delle foci e dei canali rientrano già fra le zone non balneabili definite dalla legge, inoltre, non risolve il problema della pressoché totale mancanza della cartellonistica informativa in luoghi quotidianamente frequentati dai bagnanti.

La maladepurazione è una delle possibili cause di criticità e un rischio potenziale di inquinamento per i mari lucani e italiani e, pertanto, da sempre, Goletta Verde, lungo tutte le coste italiane, ha l'obiettivo di monitorare tali situazioni. Ciò significa andare a valutare lo stato delle acque anche alle foci dei fiumi e dei canali oltre che di fronte alle spiagge. La stessa procedura in infrazione europea sulla mancata depurazione delle acque, attiva dal 2007 e mai concretamente affrontata dalla Regione, rappresenta la cartina tornasole dei mancati interventi, attesi da oltre 13 anni, che pesano sulle risorse pubbliche attraverso le multe versate ogni anno e che tolgono risorse importanti alla prevenzione e agli interventi di tutela del territorio lucano.

"In conclusione, ribadiamo che i dati di Goletta verde sono attendibili e auspichiamo che gli enti competenti si attivino per intervenire sulle cause degli inquinamenti, dove ci sono, invece di arrampicarsi sugli specchi per difendere l'indifendibile", concludono Lanorte e Minutolo.