16Settembre2024

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1911: la prima volta che il Giro d'Italia transitò dalla provincia di Matera

Mentre si celebra la 100 esima edizione del Giro ciclistico d'Italia che attraversa anche il nostro territorio con la tappa Castrovillari - Alberobello (passaggio della carovana a Bivio San Basilio venerdì 12 maggio 13,30) i pensieri vanno al primo impatto della "Corsa rosa" con la nostra provincia e il capoluogo.
Correva l'anno 1911, infatti e, come adesso, nei primi giorni del mese di maggio, il Giro, al suo terzo anno di vita, attraversò la nostra regione con la disputa della lunghissima tappa Napoli-Bari di circa 300 chilometri, una distanza notevole, ma per quei tempi quasi normale.
Ovviamente, ci riferiamo ai ricordi di chi fu testimone dello storico passaggio di una gara ciclistica che anno dopo anno ha conquistato la simpatia di milioni di italiani. Sono trascorsi infatti 108 anni dalla sua prima edizione e la traversata in rosa della penisola ha affascinato diverse generazioni amanti dello sport e in particolare di quello delle 2 ruote.
Il racconto del passaggio di quella tappa è frutto dei  ricordi di una persona cara che ora non c'è più, ma che ha amato il ciclismo forse in modo quasi morboso in quanto accesissimo tifoso dei vari campioni che nelle varie epoche lo hanno onorato: da Ganna a Girardengo a Binda a Guerra, fino a Gino Bartali il suo mito. Parlo di mio padre, il pomaricano Camillo, che per l'occasione, partendo a piedi dal suo paese, unitamente ad altri appassionati, raggiunse la periferia di Miglionico da dove, attraverso la via Appia dovevano transitare i corridori provenienti da Napoli e diretti a Bari via Matera.
"Un'attesa lunga e snervante - raccontava - alleggerita dalle note della Banda di Miglionico il cui sindaco aveva espressamente voluto per celebrare l'avvenimento". Il primo corridore, che poi vinse anche la tappa con arrivo a Bari, fu un certo "Azzini" nome che lo stesso pronunciò più volte al passaggio della corsa, in risposta a chi insistentemente glielo chiedeva. Per vedere il primo degli inseguitori, Luigi Ganna, vincitore del primo Giro d'Italia,si dovette attendere circa mezz'ora con il tempo cronometrato da uno dei pochi spettatori in possesso di orologio da taschino, un certo signor Massarotti di Pomarico.
Man  mano i girini,oltre un centinaio, transitarono veloci nella discesa verso San Giuliano e poi verso Matera. Fu proprio nei pressi della città che Ganna, dopo due forature nel giro di pochi minuti, fu raggiunto dal campione francese Petite Breton già vincitore del Tour de France, che poi superò allo sprint al passaggio del traguardo di città. Ma in quella occasione, soprattutto si parlò di un curioso simpatico episodio con protagonista il vincitore di quel giro ,Gianni Galetti.Il giovane corridore, infatti, si fermò sotto Miglionico, riempì due borracce di acqua ad un fontanino prossimo l'abitato e poi,quasi noncurante di occhi indiscreti,posò la bici, si appartò sotto un albero, soddisfando i suoi fisiologici bisogni, che gli permisero di arrivare più leggero al traguardo.

Michele Selvaggi