Esplosione Cammarelle senza colpevoli. Chiesta l'archiviazione
- Post 29 Ottobre 2017
Proprio quest' ultima ipotesi avrebbe convinto il P.M. sulla possibilità di verifica, atteso che alle ore 3,00 circa della notte del 10 giugno 2011, da una macchina che transitava in quel momento - passaggio notato da un teste - potrebbe essere stato lanciato incautamente un mozzicone di sigaretta acceso le cui scintille, stante la temperatura elevata di giugno, avrebbero potuto raggiungevano il locale, entrare in contatto con i vapori di benzina sversata che avevano saturato il locale, innescando l'esplosione.
Il P.M. nelle sue conclusioni, però, fa altre considerazioni, ritenendo che l'elemento esterno alla presunta condotta dei detentori del locale che avrebbero lasciato una tanica di liquido infiammabile sversatosi sul pavimento, poi evaporato, non può far sussistere il reato di crollo colposo a carico degli stessi, in quanto l'esplosione non si sarebbe verificata se la scintilla esterna non fosse venuta a contatto col liquido infiammabile evaporato.
Per tutti questi motivi e visto l'art. 415, comma 1 c.p.p. il P.M ha ritenuto chiedere al G.I.P. di voler disporre archiviazione del procedimento. Intanto, anche se sono trascorsi oltre 6 anni da quella notte, è sempre vivo il ricordo della spaventosa esplosione, il cui potente boato - ricordiamo - fu registrato fino a Tinchi, allo Scalo e a Craco, e devastò uno stabile ed altri locali di quel rione in cui, per fortuna, rimasero ferite solo alcune persone, danneggiando oltre una ventina di auto parcheggiate, di cui tre tutte appartenenti ad una sola famiglia, la Musicco.
Michele Selvaggi
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