Autobus in fiamme, genitori presentano esposto alla Procura
- Post 02 Febbraio 2018
Un nuovo esposto alla Procura della Repubblica di Matera affinché accerti la presunta mancanza di sicurezza e di manutenzione sul tema del trasporto pubblico locale.
Lo hanno presentato, sottoscrivendolo, circa 30 genitori di ragazzi che abitualmente frequentano le varie tratte che, dall’antica Eraclea, consentono agli studenti di raggiungere le sedi scolastiche nei vari centri limitrofi, all’indomani dell’incendio del bus che, da Policoro, trasportava una trentina di studenti a Marconia.
Con l’esposto, che fa seguito a quello già presentato qualche tempo fa dall’avvocato Giovanna Bellizzi, i genitori chiedono alla Procura della Repubblica di Matera, in primis, di appurare se vi sia stata un’omessa verifica o controllo sulla sicurezza del trasporto pubblico locale, visti i numerosi, precedenti accadimenti che hanno riguardato gli autobus, specie in provincia di Matera, anche su altre tratte. Eventi che hanno coinvolto la medesima società di trasporto, così come altre aziende del settore. Per questo, i firmatari hanno sottolineato che non si è “trattato di episodi occasionali, ma di un problema di fondo, grave”.
Terza segnalazione: gli autobus sarebbero immatricolati negli anni ’80 e, quindi, avrebbero una vita definita “al di fuori della normalità”. Per questo, i genitori hanno chiesto alla Procura di “indagare e verificare le eventuali responsabilità per quelle che, secondo noi, si appalesano come negligenze o omessi controlli”. A tal proposito, i genitori hanno precisato: “Non individuiamo di certo i responsabili, in quanto non siamo in grado di dire se la responsabilità è ascrivibile alla società, che avrebbe dovuto fare i controlli, piuttosto che al meccanico o al funzionario. Dovrà essere la Procura a verificare”.
Infine, i sottoscrittori dell’esposto hanno chiesto alla magistratura di verificare se “i finanziamenti erogati dalla Regione Basilicata siano stati effettivamente utilizzati per aggiornare il parco mezzi”. La questione, dunque, si allarga. Anche tenuto conto che altri genitori hanno preannunciato di volersi accodare all’esposto, così come numerosi studenti già maggiorenni che fruiscono delle linee in questione.
Piero Miolla