25Dicembre2024

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Adesso chiude anche il Pronto Soccorso. Tinchi sarà un deserto?

Secondo giorno di presidio sul tetto dell’ospedale per i CittadiniAttivi di Bernalda. Mentre nel piazzale antistante la struttura, il Comitato di Difesa dell’Ospedale di Pisticci ha tenuto un’assemblea pubblica per fare il punto della situazione. Vi ha partecipato anche il professor Tamburrano dei CittadiniAttivi, che ha lasciato momentaneamente il presidio a voler sottolineare come, seppur con metodi differenti, il senso di questa protesta è univoco. Nel corso del dibattito è intervenuto il consigliere regionale di Idv, Nicola Benedetto, che ha ribadito la sua posizione. “I 30 milioni di disavanzo della sanità lucana – ha spiegato l’imprenditore pisticcese che ha fatto fortuna a Bernalda – rappresentano solo il 3% delle disponibilità regionali e pertanto sono convinto che si possa recuperare attraverso il risparmio e senza operare necessariamente dei tagli. Ho già avuto modo di criticare la posizione dell’assessore Martorano, perché dopo un primo incontro ci ha detto che le richieste pervenute dalla società civile potevano essere prese in considerazione, ma poi di recente ha cambiato posizione, forse perché ha avuto delle indicazioni forti”. Benedetto ha confermato come i tagli per Tinchi proseguiranno. “Perché – ha spiegato – da lunedì non ci sarà più il pronto soccorso, sostituito da una medicalizzata, mentre si ritorna a parlare di Stella Maris, che non vogliamo. Personalmente resto al vostro fianco e credo che bisogni fare pressioni anche sull’Amministrazione comunale”. Ha preso la parola anche l’ex sindaco di Pisticci, Pasquale Bellitti, medico operante a Tinchi ed esponente del Pd. “In questo momento – ha spiegato Bellitti – c’è bisogno che il territorio nella sua interezza sia in grado di portare avanti una proposta compiuta rispetto alla sua idea di ospedale. Di Stella Maris si può parlare solo dopo aver assodato questo nodo, perché a Tinchi bisogna mantenere i reparti essenziali e sono convinto che, rimanenti uniti, la politica non resterà ferma. Ma noi dobbiamo essere in grado di portare sui giusti binari di interpretazione i contenuti della legge di riforma della sanità regionale. Occorre ripartire da un documento chiaro ed unitario”.
Nel corso dell’incontro, per i Comitati, sono intervenuti Nicola Dolce, Pietro Tamburrano e Domenico Giannace, che hanno chiesto a gran voce un maggiore coinvolgimento della popolazione, denunciando l’indifferenza delle istituzioni ed anche la loro inaffidabilità, in considerazione di come sono andati a finire gli ultimi incontri, dove pare si sia fatto il gioco delle tre carte.
Finora, tuttavia, la protesta rimane senza interlocuzioni. I CittadiniAttivi restano sul tetto. Il Comitato di Pisticci e Marconia affina la strategia. E l’ospedale di Tinchi continua a perdere pezzi, senza che sia chiaro il suo futuro ruolo all’interno del piano sanitario. A stretto giro di orologio toccherà chiudere anche al Pronto Soccorso ed al laboratorio di analisi.

 

Roberto D'Alessandro

il Quotidiano della Basilicata

QUESTO IL TESTO INTEGRALE DELL'ULTIMO COMUNICATO DIFFUSO DAL COMITATO DIFESA DELL'OESPEDALE

Non si scende dai tetti dell’Ospedale di Tinchi. Anzi si intensifica la lotta.
Si è trasformata alla fine in una manifestazione l’assemblea pubblica convocata per oggi pomeriggio dal Comitato Difesa Ospedale e tenutasi davanti al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Tinchi a Pisticci.
C’è stata la partecipazione dei cittadini e, questa volta, anche di rappresentanti ufficiali di partiti tra i quali il PD che nei giorni scorsi aveva diffuso un comunicato stampa molto duro nei confronti della direzione aziendale dell’ASM chiedendone la rimozione. Hanno partecipato anche rappresentanti sindacali.
E’ il segno che stavolta,sulla spinta dell’occupazione del tetto dell’ospedale sul quale da tre giorni sono saliti alcuni rappresentanti di CittadiniAttivi di Bernalda, può montare la rivolta contro le scelte della Regione e della dirigenza aziendale che mirano alla chiusura definitiva della struttura. Di fatto i servizi fin qui erogati a Tinchi sono ridotti oramai a zero senza che nel frattempo fosse stato fatto nulla di tutte le promesse fin qui fatte e annunciate nei comunicati e nelle dichiarazioni, sempre contrastanti e contradditorie, della direzione generale.
La mobilitazione è scattata dal momento che le dichiarazioni fatte a Potenza dall’assessore Martorano sono state da noi giudicate un tradimento della fiducia da noi accordatagli durante il precedente incontro. E offensive e intollerabili sono state le bugie del Direttore Generale che nei giorni scorsi abbiamo denunciato alla Procura della Repubblica per interruzione di pubblico servizio e altri reati.

Nel corso dell’assemblea è stato più volte ribadita l’inaccettabilità che i tagli imposti dal governo nazionale, di circa 24 milioni di euro, cadano solo su Tinchi tra i 17 ospedali della regione.
All’assemblea è stato presente ancora una volta il Consigliere Regionale Nicola Benedetto che si è impegnato a sollecitare un ulteriore incontro con l’assessore regionale, ma questa volta a Tinchi perché non abbiamo nessuna intenzione di tornare a Potenza per essere magari ricevuti in mezzo alla strada così come è successo il 30 giugno scorso.
Adesso la lotta si fa davvero dura. Aspetteremo che venga l’assessore regionale o il presidente della giunta a dirci parole chiare sul futuro dell’Ospedale di Tinchi perché non molleremo e già da stasera si organizzano i turni per presidiare il tetto. Anche le aderenti alla FIDAPA di Pisticci e Marconia hanno dato la disponibilità a salire sul tetto. Dal tetto non scenderemo sino a quando non ci sarà qualcosa di concreto e, soprattutto, condiviso sul futuro del nostro ospedale.
La mobilitazione continua e nei prossimi giorni saranno prese ulteriori iniziative di lotta per contrastare, tra l’altro, ulteriori minacce di chiusura del Pronto Soccorso in cambio di una ambulanza medicalizzata e di chiusura del laboratorio di analisi.
In attesa di un definitivo incontro con le istituzioni regionali è ferma la nostra richiesta di revoca degli ultimi provvedimenti della Direzione Aziendali fra i quali il trasferimento a Policoro del personale del reparto di medicina e della sua chiusura conseguente.
Andremo fino in fondo nella battaglia: Tinchi non si tocca, difenderemo l’ospedale con la lotta.


Per il Comitato Difesa Ospedale Domenico Giannace – Nicola Dolce