23Dicembre2024

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Il quinto (e il sesto) parametro vitale. A Pisticci convegno Fidapa sul dolore

Temperatura, frequenza respiratoria, frequenza cardiaca e pressione sanguigna, tradizionalmente sono questi i 4 parametri vitali; ma se ne deve aggiunge un altro: il dolore.
La valutazione del dolore è essenziale. Sembra una cosa scontata, ma non è così.
Dopo l’introduzione dell’avvocato Florio sulle recenti evoluzioni legislative, ha provato a spiegarlo il dottor Agneta responsabile dell’Hospice di Stigliano nel convegno 'Il Dolore "oggi" sintomo e patologia' organizzato dalla sezione di Marconia FIDAPA | FEDERAZIONE ITALIANA DONNE ARTI PROFESSIONI AFFARI in occasione della seconda giornata nazionale della salute della donna.
L’approccio al dolore è fondamentale. Distinguere il tipo e il grado di dolore: registrarlo, esaminarlo e affrontarlo nella speranza di scongiurare i fenomeni di sensitizzazione è una partita delicata.
Richiede competenze specifiche e il superamento di barriere legate ad una scarsa conoscenza dei meccanismi di azione di alcuni farmaci, sfatando miti legati alle dipendenze, alle complicazioni burocratiche (fra le leggi) nella distinzione tra l’uso terapeutico e non terapeutico di queste sostanze.
Il dolore non si presenta da solo, ma è associato anche ad altri aspetti, specie nelle malattie oncologiche.
Alla nausea, vomito, disfagia,  diarrea, incontinenza dovuti alle terapie, si uniscono aspetti psicologici come: la perdita della posizione sociale, il senso d’inutilità, la dipendenza dagli altri, l’alterazione dell’aspetto fisico, gli amici che si allontanano, fino alle inevitabili paure legate al fine vita.
E qui si inserisce il sesto parametro vitale: lo stato psicologico dei pazienti. Ne ha parlato la dottoressa Maria Antonietta Annunziata, pisticcese di nascita, Responsabile di Psicologia oncologica del CRO di Aviano, spiegando che l’essere umano sviluppa nelle prime fasi della propria vita dei veri e propri meccanismi di invulnerabilità, che nel tempo si spostano verso meccanismi di dissociazione (capita agli altri), vivendo nell’illusione di poter controllare tutti gli aspetti della propria vita. Infatti l’affermazione più comune delle persone colpite è “Non avrei mai creduto che sarebbe potuto accadere proprio a me”.
Ha continuato parlando del trauma che si subisce nel perdere queste consapevolezze, di quanto siano importanti le fasi successive nella ridefinizione delle priorità e dell’importanza dello stato psichico nell’affrontare le terapie.
L’ultimo intervento è stato della dottoressa Lapadula del CROB di Rionero, che ha rinunciato a raccontare la storia dei progressi della radioterapia preferendo rimanere in tema e parlando dell’esperienza del CROB sia nella gestione del dolore e sia negli aspetti psicologici.
L’incontro è stato moderato abilmente dalla dottoressa Carbone dell’endocrinologia e si è concluso con una premiazione ai relatori.
Non sono mancati momenti meno formali, quando il dottor Agneta ha sottolineato l’importanza dei temi trattati, e la partecipazione numerosa che invece viene riservata ad altri eventi come “la sagra della Salsiccia”. Una battuta che nasconde un grido di aiuto per fare di più e sottolinea quanto questo sia un argomento di cui è difficile parlare nonostante sia di strettissima attualità, di grandissima importanza e riguardi gli ammalati e le loro famiglie.
Mettere al centro l’ammalato, sopperire alle carenze di servizi che esistono solo sulla carta, ridurre gli sprechi, snellire procedure burocratiche che rischiano di rallentare interventi dove la tempistica è essenziale, sono le priorità.
Nonostante le criticità emerse, si è svolto un evento con contenuti di grande significato, offrendo un’occasione di crescita ai partecipanti, coinvolti su temi molto delicati.

Giuseppe D'Alessandro