Controllo dei rifiuti e privacy: a Pisticci c'è qualcosa che non va
- Post 25 Maggio 2018
Dopo le segnalazioni di decine di concittadini e le personali criticità prima e segnalazioni poi, sono costretto a rendere di dominio pubblico la problematica che sta interessando gli abitanti del nostro amato Comune.
Si svolge già da diversi mesi un’attività di verifica relativa al conferimento dei rifiuti, esercizio utile e inevitabile sia chiaro, ma priva dei basilari crismi di legge. Si rende noto, infatti, che nonostante sia stato fatto presente detta attività viene posta in essere senza rispettare la L.196/2003 detta legge sulla privacy, le direttive del Garante della privacy, appunto, ed in alcuni casi, senza alcun rispetto della dignità della persona. Questa problematica spesso viene sottovalutata adducendo giustificazioni fumose e prive di fondamento o, nella migliore delle ipotesi, per motivi contingenti ed urgenti. Alla luce di questo e della verosimile ipotesi di violazione della riservatezza che deriverebbe dalle dinamiche usate potrebbe essere utile precisare alcune cose in punto di diritto.
La gestione dei rifiuti urbani è, secondo la normativa di riferimento, un'attività di interesse pubblico svolta, in particolare, dai comuni che, con propri regolamenti, stabiliscono le modalità della raccolta differenziata. Nel quadro di questa attività vengono impartite legittime prescrizioni relative alle operazioni di raccolta, agli orari che gli utenti devono osservare o ad altre modalità ,nel caso del nostro Comune ved. Ord. N. 055 del 31/05/2016. E qui arrivano le dolenti note! Da precise indicazioni fornite dal Garante della privacy, organo di riferimento per la tematica trattata, si legge la risposta data al seguente quesito: se il personale incaricato (agenti di polizia municipale; dipendenti di aziende municipalizzate) possa ispezionare il contenuto dei sacchetti per identificare, attraverso il materiale ispezionato, chi trasgredisce le prescrizioni relative alla tipologia di materiale alla quale il sacchetto è destinato, ovvero agli orari prefissati; Risposta da: raccolta differenziata dei rifiuti indicazioni del Garante - 14 luglio 2005, ribadita nel 2013 e ad oggi vigente. Ispezioni dei sacchetti.
"L’attività di ispezione", spiega il Garante, "non costituisce di per sé uno strumento risolutivo per accertare l’identità del soggetto produttore, dal momenti che non risulta agevole capire se il sacchetto all’origine avesse lo stesso contenuto trovato all’atto dell’ispezione, e pertanto appartenga alla persona identificata attraverso gli elementi che c’erano all’interno dello stesso".
Ciò, inevitabilmente, vale anche per il sacchetto depositato sotto casa qualora la contestazione non avvenga al momento del deposito e la conseguente ispezione non si svolga in luogo diverso dalla pubblica via da personale autorizzato e precostituito, inoltre. Ne consegue che le dinamiche alle quali assistiamo da diverso tempo sono totalmente illegittime ed illegali. Difatti i controlli da parte del personale della ditta avvengono all’aperto, nel bel mezzo di luoghi pubblici in presenza di passanti e per giunta con l’ausilio dei vigili! Ribadendo che è necessario perseguire chi fa del male alla comunità conseguendo i rifiuti in maniera sbagliata, è altrettanto importante affermare che ciò si deve fare rispettando la legge, onere inevitabile di un ‘amministrazione . Diventa fattuale, inoltre, investire di più e meglio, in formazione e cultura del riciclo rinunciando alle vessazioni economiche ed attivando politiche virtuose che vedano la collaborazione tra cittadini ed amministrazione, vedi baratto amministrativo deliberato e fermo da marzo 2016!
Avvocato Rocco Fuina