Sul' 'nnanz' a mè
- Post 26 Settembre 2018
Dare la possibilità ai bambini di giocare in zone frequentate più dai nonni che da loro ed agevolare questa attiguità che arricchisce tutti non era sembrata una buona idea. Si preferiva la funzione che aveva precedentemente: vespasiano con affaccio e possibile creazione artistica sulle pareti. Destino a cui, purtroppo, non sono stati sottratti i restanti piani della struttura che ospita il parco per bambini nonché tragitto molto frequentato. Ad oggi, ahimè, non ci sono più fiori ed è nuovamente spoglio.
In quest’occasione, però, vorrei sottolineare non il disinteresse e l’ignavia, ma l’attivismo e lo spirito collaborativo che hanno portato a questo bel gesto, tassello inequivocabile di come un’altra strada è possibile. La strada della collaborazione e del bene comune che arricchisce tutti in contrapposizione alle dinamiche dell’individualismo che inaspriscono ed inaridiscono. Si innaffia “nanz a me” si spazza “nanz a me “ si abbellisce solo “nanz a port me”. Il paese è di tutti e le sue condizioni sono il frutto, anche, delle nostre disattenzioni.
Mi auguro di cuore che queste abitudini vengano alimentate e si diffondano sull’intero territorio, così da dimostrare a tutti, turisti compresi, che teniamo al paese in cui viviamo e alla sua bellezza.
L'ideatore dell'inutile parco giochi
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