3400 'no' al deposito di scorie nucleari tra Basilicata e Puglia
- Post 25 Gennaio 2017
“In base ai criteri di localizzazione di un impianto di smaltimento superficiale di rifiuti radioattivi a bassa e media intensità - ha spiegato Garzone - sono state individuate le aree potenzialmente idonee ad accogliere il deposito nazionale per le scorie nucleari e radioattive che ogni giorno vengono prodotte nelle aziende ospedaliere e nelle industrie. Dopo aver visionato la mappa che presuppone la possibilità di creare un sito unico delle scorie nucleari nel territorio della Murgia (Altamura, Gravina, Santeramo in Colle, Poggiorsini, Matera Spinazzola e Irsina) ho deciso di intraprendere questa battaglia monocolore, coinvolgendo tutti. Non esistono bandiere politiche ma obiettivi comuni. Occorre tutelare il territorio e la salute di tutti i cittadini. Necessità assoluta è quella di puntare su risorse e sviluppo sostenibile della zona di mezzo tra Puglia e Basilicata.
Nel 2003 il primo atto minatorio al nostro territorio. Venne individuata la località di Scanzano Jonico come sito per il deposito di scorie nucleari di seconda e terza categoria. La protesta e l’orgoglio del popolo ebbero la meglio. Nel 2016 il problema si è ripresentato e coinvolge un’area più vasta. Ho deciso di creare una petizione online come presa di posizione per lanciare un segnale non trascurabile della volontà popolare: mai come questa volta la popolazione deve dar segno di unità, condivisione e compattezza”.
Dopo aver raccolto 3.384 sostenitori, Garzone ha dichiarato: “Ora dobbiamo continuare ad attendere con pazienza la comunicazione del sito unico nazionale. Noi saremo sempre pronti a dire no alle scorie”. Le firme raccolte sono, una volta di più, la conferma che il tema è sempre vivo e sentito dalle popolazioni. Non solo di quelle a cavallo tra Materano e Barese, ma anche del Metapontino, dove l’esperienza di Scanzano Jonico non è stata dimenticata, per finire a all’area dei calanchi, tra Montalbano Jonico e Craco, dove si teme qualcuno possa avere individuato la base per il cimitero radioattivo d’Italia.
Non possiamo tollerare di avere nuovamente dietro l’angolo l’incubo del nucleare, con tanto di notizie vaghe e poco chiare che fanno temere il peggio per il nostro futuro e per quello dei nostri figli. Sembra che nella mappa dei siti che ospiteranno le scorie nucleari possa esserci la zona tra Altamura e Matera: non possiamo permettere un tale scempio di questo paesaggio unico, né di giocare con la nostra salute e la nostra vita”.
Piero Miolla
pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno
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