23Dicembre2024

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Falda sotto la chiesa di San Rocco: occorre indagare. Analisi di laboratorio in corso sui materiali raccolti

Occorrerà indagare sulla natura e l’origine della falda d’acqua scoperta sotto la chiesa di San Rocco in piazza Plebiscito al termine della prima fase di rilievi commissionati dalla diocesi di Matera al fine di poter poi elaborare adeguati progetti di consolidamento dell’edificio sacro.
I due piezometri installati di recente stanno monitorando il suolo fino a 30 metri. Dalla loro consultazione è stato possibile individuare la presenza di una falda d’acqua a 16 metri di profondità. La falda non è molto superficiale, ma in questa fase è importante, al fine di avere ulteriori dati, capire la sua origine e le sue variazioni di profondità. Si cercherà di stabilire, ad esempio, da dove arriva l’acqua che la alimenta, visto che in teoria quell’accumulo non dovrebbe essere presente. Per questa ragione si provvederà anche ad analizzare le acque al fine di comprendere se la falda è causata da qualche rottura nella rete fognaria oppure da infiltrazioni piovane, attraverso la rete stradale a monte.
Da questa fase di analisi deriverà una precisa diagnosi in grado poi di determinare le corrette tipologie di intervento finalizzate a consolidare il terreno su cui sorge la chiesa e l’edificio stesso, da sottoporre poi a ristrutturazione.
Le attività di rilievo avviate lo scorso 19 gennaio risultano concluse. Adesso tutte le informazioni raccolte sono state trasferite ai laboratori per le relative indagini sul terreno e sui materiali raccolti.
Sotto la guida del responsabile incaricato, il geologo Domenico Laviola, hanno operato due ditte: la Toma di Matera per la caratterizzazione del terreno e la Unilab Sperimentazioni di Perugia, che ha svolto sondaggi sulla struttura in relazione alle caratteristiche dei materiali di costruzione.
Decisioni sulle tipologie di intervento e relativi tempi saranno prese in base all’analisi dei dati attualmente in corso nei laboratori. A valutarli sarà poi il professor Paolo Rocchi, il super esperto al quale la diocesi di Matera, attraverso l’ufficio tecnico diocesano, guidato da Don Michele Leone, si è affidato per la realizzazione dei progetti di consolidamento.
Nel corso delle attività di perforazione è stato scoperto anche un piccolo vano sotterraneo. In base ad alcune valutazioni poteva appartenere, in tutta probabilità, alla piccola edificazione che sorgeva lì prima della costruzione della chiesa.

Roberto D'Alessandro