Migliorare il sistema di raccolta rifiuti resta una sfida da vincere superando l'attuale fase interlocutoria
- Post 06 Settembre 2017
Il governo pentastellato del Comune jonico è costretto fra l’incudine di un rapporto con la ditta Teknoservice (il contratto fu firmato dalla precedente amministrazione) a volte conflittuale ed il martello di un malcontento popolare sempre più crescente a causa dei continui disservizi patiti dall’utenza e della situazione di degrado in cui versa il territorio. I malumori, peraltro, sono stati formalizzati più volte dalla stessa amministrazione che soprattutto nelle sue ultime uscite a mezzo stampa non ha mancato di usare toni perentori nei confronti dell’operato della ditta rinfacciando pesanti responsabilità. Dall’estate scorsa ad oggi, tuttavia, risulta che la ditta sia stata sanzionata solo una volta, con un addebito di 5000 euro, per una serie di lacune che costringevano i cittadini a convivere “con discariche selvagge, ritardi nel ritiro delle utenze domestiche e commerciali, strade sporche, mancanza di 'pattumelle' e carenza di personale”, come ebbe modo di spiegare l’assessore De Angelis, il quale già all’epoca non escluse l’ipotesi di rescissione contrattuale, pur precisando che l’operazione non fosse facile. In quello stesso periodo si esaurì la funzione della squadra di emergenza comunale, non più riproposta, chiamata a “far fronte a situazioni di particolare disagio sul territorio entro 24 ore dalla segnalazione, effettuando preventivamente diffida proprio alla ditta piemontese”.
Un tentativo diverso, invece, è stato fatto quest’anno predisponendo il Piano Mare. Annunciato all’inizio di giugno, il Piano corrispondeva ad un programma di raccolta quotidiana dei rifiuti in zona lidi agevolato dalla presenza di un’area presidiata per il conferimento dei rifiuti stessi. Sul Piano, tuttavia, il 19 luglio, in piena estate, la stessa amministrazione ha dovuto registrare delle delusioni rispetto alle aspettative: “nonostante Teknoservice avesse assicurato il ritiro dei rifiuti dai contenitori posti sulla spiaggia pubblica, durante i week-end di luglio nessun operatore ha ottemperato agli impegni presi entro gli orari di fruizione dei bagnanti, con un grave danno d’immagine per il nostro territorio” è stata la denuncia formulata in una nota stampa del Comune. In quello stesso periodo, ma anche per le settimane a venire, cioè ad agosto, in altissima stagione, “nei centri abitati e nelle zone rurali”, venivano registrate “gravi inefficienze e mancato rispetto del calendario, sia per le utenze domestiche che per quelle commerciali” sempre in base a quanto sostenuto dal Comune, che era giunto a parlare di “mancanza di affidabilità da parte del gestore”. Nella nota, l'Amministrazione Comunale aveva annunciato di voler iniziare “a vagliare strade alternative legate alla gestione dei rifiuti sul nostro territorio, vista la situazione inaccettabile venutasi a creare in queste ultime settimane”.
Anche di uno dei possibili correttivi il Comune ha parlato più volte spiegando alcuni giorni fa di valutare “la possibilità di istituire isole ecologiche videosorvegliate e presidiate a Pisticci e a Marconia”, un concetto già introdotto nelle contestazioni fatte a Teknoservice a luglio e del quale pure si parla da tempo.
La sensazione è che finora l’amministrazione abbia provato ad usare anche la comunicazione al fine di ottenere il rispetto del contratto tentando di far leva sul fulcro della pubblica esposizione del gestore. I risultati, tuttavia, non sono stati tali da poter ritenere superate le criticità riscontrate. Il porta a porta, nonostante abbia permesso l’aumento delle percentuali di raccolta differenziata, non convince ancora il cittadino tanto per i disagi frequenti nelle attività di raccolta e l’assenza di benefici economici quanto per le condizioni in cui versa il territorio (il biglietto da visita offerto ai turisti in alta stagione non era certo da paese - bomboniera). Le difficoltà di intervenire con dei correttivi in presenza di un contratto quinquennale con un soggetto privato sono evidenti ed il quadro si complica se si considera che di fatto l’ufficio ambiente comunale è chiuso da tempo venendo così a mancare figure amministrative determinanti nella formulazione dei provvedimenti e delle decisioni che dovrebbero contribuire a migliorare la situazione. Per farlo occorrerà superare una pur comprensibile fase interlocutoria, in cui non sono mancati tentativi ed annunci, in favore di una fase di maggiore concretezza.
Roberto D'Alessandro
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