23Dicembre2024

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Le acque contaminate da cromo e trielina dell'area Itrec di Rotondella saranno trattate a Tecnoparco?

La depurazione delle acque dell'area Itrec di Rotondella sarà effettuata presso Tecnoparco in Valbasento? La domanda sorge spontanea dopo le dichiarazioni di Emanuele Fontani pubblicate dal Fatto Quotidiano.
Il responsabile dismissione impianti di Sogin ha, infatti, affermato che, per depurare le acque contaminate da cromo e trielina dell'area Itrec di Rotondella, “non mi sento di poter né confermare né escludere Tecnoparco”.
La Sogin gestisce dal 2003 il decommissioning del sito nucleare lucano recentemente interessatodal sequestro delle tre vasche per la raccolta delle acque da parte della Procura. "Contestualmente - riporta l'articolo pubblicato dal Fatto Quotidiano -, è stato previsto l'obbligo di trattare i liquidi contaminati prima dello scarico in mare, ma su chi lo farà ancora non ci sono  dati certi. La risposta della Sogin non tranquillizza però i timori degli ambientalisti: il loro pensiero, infatti, era andato subito proprio alla Tecnoparco, azienda situata vicino a Itrec, ma finita sul banco degli imputati nel processo Petrolgate per un presunto traffico illecito di rifiuti". "Fino ad oggi - è riferito nell'articolo - le acque venivano scaricate in mare senza alcun trattamento, mentre adesso la Procura ha previsto l'obbligo per i responsabili degli impianti di “adottare le misure indispensabili a tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini”.
Significa che le acque andranno trattate per abbattere la contaminazione da cromo esavalente e trielina, ma da chi? “In questo momento stiamo valutando il trattamento più opportuno, ma soprattutto più celere, da poter realizzare in brevissimo tempo. Potremmo scegliere un sito terzo o realizzare noi un impianto mobile”, dice a ilfattoquotidiano.it Fontani. Tra questi, uno degli impianti papabili potrebbe essere proprio Tecnoparco, tra gli imputati insieme a Eni e un'altra cinquantina tra persone e società nel processo Petrolgate. Uno dei filoni dell'inchiesta riguarda proprio un presunto traffico illecito di rifiuti tra il Centro oli Val d'Agri (Cova) di Eni a Viggiano e la Tecnoparco di Pisticci, impresa di servizi che ha anche un impianto per il trattamento di reflui industriali. “Stiamo valutando tutti gli impianti partendo da quelli più vicini. Oggi non mi sento di poter né confermare né escludere Tecnoparco. La decisione dipenderà anche dalle valutazioni sul fronte autorizzativo che stiamo svolgendo in questi giorni con le istituzioni”, aggiunge Fontani. 
L'ipotesi è destinata ad essere oggetto di dibattito nel territorio di Pisticci, con la comunità del centro jonico che per lungo tempo ha dovuto fare i conti con i miasmi provenienti dalla zona industriale e che più volte ha manifestato il suo disappunto per le attività di trattamento reflui svolte dalla Tecnoparco, società per la quale si attende ancora il rinnovo dell'Aia, un aspetto del quale da tempo non si conoscono risvolti e sviluppi.