Morte Antonio Melfi. Cgil Matera: "Certe tragedie non sono più accettabili"
- Post 20 Aprile 2012
In un epoca in cui il lavoro è poco, la precarietà la fa da padrona, fatti come quello accaduto a Pisticci non dovrebbero accadere, certe tragedie non sono più accettabili.
Questo lavoratore, precario, LSU, senza tutte le tutele che sono previste per i lavoratori dipendenti, pur svolgendo Antonio Melfi mansioni pari ai lavoratori subordinati assunti per quella mansione, ha ricevuto al danno di essere da tempo precario anche la beffa: è morto sul lavoro mentre svolgeva il suo lavoro quotidiano.
La provincia di Matera è stata macchiata da una tragedia che non doveva accadere perché il lavoro deve essere fonte di vita e non di morte, si deve potere vivere di lavoro e non morire.
Siamo vicini ai familiari e agli amici del lavoratore Antonio Melfi ed esprimiamo loro tutto il nostro cordoglio.
Siamo fiduciosi nel lavoro di indagine che svolgerà la Magistratura a cui chiediamo di accertare le cause che hanno determinato questa ennesima e grave tragedia.
Questo terribile evento mortale ci chiama tutti, ciascuno per il ruolo ricoperto, ad essere maggiormente operativi e attenti in tema di sicurezza sul lavoro e di prevenzione di infortuni.
Bisogna fare di più di quanto finora si è fatto poiché fatti così tragici non avvengano mai più.
Gli organi preposti alla vigilanza devono essere potenziati perché occorre che i controlli siano più frequenti e la vigilanza sia costante.
Nel comparto dell’igiene ambientale non si può abbassare la guardia ma anzi elevarla dato il contesto particolare in cui i lavoratori operano e i mezzi di cui essi si avvalgono.
Il mondo del lavoro, ancora una volta, diventa campo di battaglia e miete una sua vittima; non possiamo accettare ciò con rassegnazione ma impegnarci tutti affinchè il lavoro sia sicuro, non precario e soprattutto fonte di affermazione della dignità delle persone e non di morte.
E’ necessario, e non più rinviabile, guardare con più attenzione e coraggio anche a strumenti che possano consentire la stabilizzazione di lavoratori che, come Antonio Melfi, sono impegnati in attività utili nelle nostre comunità: Antonio Melfi muore di lavoro, precario, non stabilizzato. Egli però era un lavoratore a tutti gli effetti per soli 500 euro al mese. E’questo è davvero inaccettabile.
Al Comune di Pisticci chiediamo un impegno reale per la stabilizzazione dei LSU che sono, come Antonio Melfi, lavoratori a tutti gli effetti.
Il Segretario Generale Cgil Matera
M. Manuela Taratufolo
Il Segretario Generale Fp Cgil Matera
Vito Maragno
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