Migranti richiedenti asilo, al Comune di Pisticci 45 mila euro
- Post 21 Settembre 2017
Il fondo è previsto dall’articolo 12, comma 2, del decreto legge 193/2016 recante “Disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili”. Questa somma è stata calcolata in base alla presenza dei richiedenti protezione internazionale sul territorio comunale nel 2016, ospitati nei centri di accoglienza temporanea. Che nel comprensorio pisticcese sono due: l’ex Rayo de Luna, tra Marconia e Bernalda, che al momento ospita una ottantina di persone e la struttura della Comunità Lia della cooperativa Anthos, dove sono ospitati 4 minori non accompagnati. Che fine faranno questi soldi? Secondo le indicazioni della Prefettura di Matera, che a maggio, attraverso una nota ufficiale, ha comunicato al Comune di Pisticci la ripartizione su scala regionale di tali fondi, essi devono obbligatoriamente essere destinati, almeno in parte, a progetti finalizzati ad una maggiore integrazione dei migranti nel tessuto sociale della comunità ospitante. Per questo il Comune di Pisticci, attraverso l’Ufficio Servizi Sociali, si è attivato per definire alcuni progetti nell’alveo indicato dall’ufficio territoriale del Governo, in modo tale da poter ottemperare alle indicazioni pervenute.
Con quali criteri sono stati stanziati tali fondi? C’è un tot a migrante? Il criterio non è stato reso noto e, al momento, si deve solo dedurre che comunque si è arrivati alla somma di 45.500 euro partendo da un minimo a soggetto ospitato. Ma, appunto, si tratta solo di una deduzione. Per il resto, sono aggiornati i dati dei cittadini extra comunicati e comunitari presenti sul territorio pisticcese al 31 dicembre 2016, pari rispettivamente a 392 e 523 persone.
"I fondi che elargiti al Comune di Pisticci per l’ospitalità ai migranti sono stati in parte impegnati per un progetto legato all’accoglienza, mentre, per la restante parte, verranno destinati ad altri fini individuati dall’Amministrazione comunale”. Lo ha reso noto la responsabile dell’Ufficio Servizi Sociali di Palazzo Giannantonio, Adele Esposito.
“Questi fondi – ha aggiunto Esposito - sono stati già accreditati al Comune e, su input della prefettura, che ha chiesto a tutti i municipi di utilizzarne almeno una parte per progetti destinati ai migranti, è stato deciso di suddividerli”. Le prefetture, dunque, hanno lasciato parziale discrezionalità ai Comuni. “Sì, e non c’era una quota, per così dire, vincolata. Abbiamo deciso di destinare una parte a questo progetto, che dovrà essere a giorni approvato in Giunta e, per la parte residuale sarà l’Amministrazione a deciderne la destinazione”.
Piero Miolla
pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno