23Dicembre2024

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Winfly lascia la Pista Mattei, ma chiede al Consorzio 2,6 milioni di danni. Cestari: 'Pagate e me ne vado'

“Adesso basta, la pazienza è finita”. L’amministratore di Winfly, Alfredo Cestari, rompe il silenzio calato ancora una volta sulla Pista Mattei. Sono passati due mesi dalla scadenza della proroga a WInfly e del nuovo bando nessuna traccia. Nulla è ancora avvenuto, nonostante le rassicurazioni del nuovo assessore regionale alle Infrastrutture Carmine Castelgrande.
Così Cestari, con una lettera indirizzata al presidente della Regione Pittella, all’assessore Castelgrande, al sindaco di Pisticci Verri, all’amministratore del Consorzio industriale Chiurazzi e al suo direttore Di Chio, ha annunciato la disponibilità al rilascio immediato della struttura. Ad una condizione, però: il pagamento di tutte le fatture sospese, oltre a quelle di guardiania e manutenzione ordinaria della struttura e sfalcio delle aree.
Da lunedì, intanto, Winfly ha iniziato a togliere tutti gli aerei, oltre che le attrezzature e le suppellettili di sua proprietà, in attesa che Regione e Consorzio saldino il conto. Si tratta di oltre 2,6 milioni, di cui 1.836.742 solo per il primo triennio e di 840.000 euro per il secondo triennio, a cui Winfly, in base al contratto di aggiudicazione della gestione, aveva diritto. L’amministratore ed il direttore del C.S.I. Matera con l’assessore alle infrastrutture, invece, hanno ritenuto di non utilizzare il rinnovo previsto disponendo una proroga di soli 6 mesi, fino al 16 dicembre scorso.
“Ho fatto presente, più volte verbalmente e per iscritto – dice Cestari- che tale periodo era insufficiente per la predisposizione e chiusura di una nuova gara di gestione entro tale data per non interrompere un pubblico servizio, visti i tempi del precedente bando di gara  di  11 mesi. Mi spiace ammetterlo, ma sono stato facile profeta. Non è più tempo di attese: paghino a Winfly il risarcimento dei danni per mancato utile, per servizi mai avviati a causa della inadempienza del Consorzio e togliamo il disturbo”.
La lista stilata da Cestari è lunga e va  dagli ostacoli incontrati per avviare il Servizio di rivendita carburante e il Polo didattico,  passando per il mancato allaccio dell’energia elettrica nei primi mesi di gestione e la mancata realizzazione del progetto di investimento “Piano di sviluppo industriale”, fino ad arrivare alla certificazione di Autorizzazione al trasporto pubblico passeggeri resa difficoltosa dall’assenza del rifornimento carburante  e al mancato sviluppo dei servizi di vendita al dettaglio, alimenti e bevande, stampa quotidiana e periodica, tabacchi e lotterie, proposti in sede di gara da parte di Winfly a causa della mancanza del certificato di agibilità dei locali dell’aerostazione e dell’hangar.
“La società che io rappresento – conclude Cestari-  non ha più alcuna fiducia nei comportamenti “inconcludenti”, ostativi che da quando ha iniziato ad investire su Pisticci ha incontrato dai presidenti di Regione (De Filippo – Pittella), da due amministratori del CSI (Santarsia – Chiurazzi), due Sindaci (Di Trani – Verri), quattro assessori alle infrastrutture (Pittella - Berlinguer – Benedetto – Castelgrande): nessuno ha mai svolto con responsabilità il proprio ruolo. Dopo circa 6 anni, nulla è stato prodotto, se non perdite di tempo e impegno risorse ed energie personali.
Una sola cosa vera, mi duole riconoscere, ha detto in questi mesi l’ex assessore Benedetto: l’impegno della Regione Basilicata a pagare fino al 2022 i bilanci negativi di Pontecagnano (aeroporto chiuso), sono stati una spesa necessaria ad assicurare il “paracadute” a Gianni Pittella in Campania. Intanto le aziende fuggono dalla Val Basento e la trasformazione in aeroporto della pista Mattei avrebbe arginato la desertificazione dell’area industriale. Ma di fronte a una politica e una burocrazia " avvilente"  sono pronto a non arretrare di un millimetro e a dare  voce a quanti non hanno la forza di farlo.
Lascio la pista Mattei, ma non la Basilicata, il mio impegno per la mia terra aumenterà. I politici che fanno "aria fritta" cambieranno alcuni già tra qualche giorno , altri tra qualche mese e cadranno nel dimenticatoio; saranno ricordati solo per gli sprechi e per la grande responsabilità di aver affamato questo territorio”.