La Basilicata si spopola...e Pisticci non è più il terzo Comune lucano
- Post 12 Gennaio 2015
Più in generale, nell’ultimo triennio in Basilicata c’è stato un calo di 9.126 residenti (pari a -1,6 per cento), secondo i dati registrati dall’anagrafe. Mentre però nel 2011 e 2012 il calo è stato continuo, nel corso del 2013 invece si è avuta una inversione di tendenza tanto che si sono contate 2.197 persone in più per un totale di 578.391, con un aumento dello 0,38 per cento rispetto all’anno precedente: un dato in linea con quello nazionale sebbene a livelli più bassi visto che nel resto del Paese il dato di crescita si è attestato sul 2 per cento rispetto all’anno precedente. Quello del 2013 è stato il primo risultato positivo dopo una lunga serie di decrescite fatte registrare a partire dal 2001, con l’unica eccezione del 2003, anno in cui si è registrata una crescita intorno allo 0,03 per cento.
Come già evidenziato, però, nei primi 7 mesi del 2014 non si prosegue con lo stesso trend positivo del 2013. Anche i risultati del censimento del 2011, alla cui data risultavano residenti in Basilicata 578.036, hanno confermato una perdita di popolazione residente rispetto al precedente del 2001 con ben 19.432 residenti in meno rispetto a 10 anni prima (pari al -3,25 per cento). Al 31 dicembre 2013, inoltre, risultano essere 232.624 le famiglie che vivono in Lucania, 2017 in più rispetto al 2010 con una corrispondente flessione del numero medio di componenti per famiglia che è passato dai 2,54 ai 2,48: ci si sposa, dunque, ma si mettono al mondo sempre meno figli.
Colpa della crisi e del lavoro che non c’è? Sicuramente sì, in barba agli sbandierati propositi di sviluppo legati al petrolio che, in realtà, non ci saranno mai perché da sempre il petrolio non porta sviluppo. Il saldo migratorio, dato dalla differenza tra gli iscritti e i cancellati dall’anagrafe dei Comuni della regione, risulta sempre positivo con un picco nel 2013, anno in cui ci sono stati 14.559 iscritti a fronte dei 10.401 cancellati, con una differenza positiva di 4.058 unità.
Come mai, ci si potrebbe chiedere, a fronte di un saldo migratorio positivo lo spopolamento continua? Dove va ricercata la causa del progressivo decremento di popolazione? Nel cosiddetto saldo naturale, cioè nella differenza tra le nascite e i decessi che, come in tutta Italia, negli ultimi anni fanno registrare un gap crescente. Un esempio? Nel triennio 2010/13 i decessi hanno superato le nascite di ben 4.725 unità: una cifra importante che, come nel resto d’Italia, certifica un progressivo ma inesorabile invecchiamento della popolazione.
Ecco perché in Basilicata siamo sempre di meno e sempre più vecchi.
Lo spopolamento colpisce soprattutto la provincia di Potenza: in base ai dati provvisori dell’Istat, al 30 luglio 2014 i residenti nel Potentino erano 375.934 rispetto ai 377.258 del 31 dicembre 2013: in soli sette mesi, quindi, la provincia di Potenza ha perso 1324 abitanti, pari al -0,35 per cento.
Sullo spopolamento delle due province ha un peso diverso il saldo migratorio: mentre per Matera incide per un quarto (su 449 persone in meno, infatti, 349 sono da addebitare al saldo naturale e 100 a quello migratorio), in provincia di Potenza, invece, i trasferimenti di residenza sono più marcati: su 1324 abitanti in mento, infatti, 865 sono determinati dal saldo naturale, e ben 459 da quello migratorio.
Appurato che si muore di più rispetto a quanto si nasce (questo è il cosiddetto saldo naturale), nel Potentino sono in maggior numero rispetto alla provincia di Matera le persone che si spostano dalla nostra regione per motivi di lavoro o altro. Come registrato in tutta la regione, dunque, anche per le province i primi 7 mesi del 2014 non hanno confermato il dato del 2013, quando si è registrato un incremento di popolazione. Ciò posto, si nota una certa differenza tra le due province anche in termini di invecchiamento della popolazione. L’indice di vecchiaia, infatti, nella provincia di Matera è più basso: ci sono 154 anziani ogni 100 giovani, mentre in quella di Potenza ce ne sono ben 170. Gli altri indici demografici, però, sono molto simili fatta eccezione per l’età media che a Matera si attesta sui 43,3 anni, mentre nel Potentino è del 44,1.
Soffermandoci invece sul numero di abitanti per comune, senza considerare i due capoluoghi che, ovviamente, risultano essere quelli più popolosi, va registrato il sorpasso di Melfi nei confronti di Pisticci al terzo posto (17,717 il comune federiciano, 17.266 quello basentano) e l’insidia rappresentata da Policoro (17.022) per la stessa Pisticci che potrebbe molto presto retrocedere al quinto posto. I comuni al di sopra dei 10mila abitanti, inoltre, sono soltanto 10, eccetto Potenza e Matera: oltre a quelli citati ci sono Lavello, Rionero in Vulture, Lauria, Venosa e Avigliano per il Potentino e Bernalda e Montescaglioso per il Materano. Nelle ultime 10 posizioni, invece, troviamo 8 comuni della provincia di Potenza (Carbone, Armento, Teana, Fardella, Missanello, Guardia Perticara, Calvera e San Paolo Albanese, che chiude la classifica con 296 abitanti) e solo 2 del Materano, vale a dire Oliveto Lucano e Cirigliano.
Piero Miolla
pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno
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