Un ponte si avvalla ed un altro si spancia. Per non dimenticare che la Pisticci - Craco resta un problema irrisolto
- Post 19 Dicembre 2015
I fenomeni storici accadono sempre due volte: la prima come tragedia, la seconda come farsa.
(Karl Marx)
Nella speranza di non superare, in peggio, l’avvertimento del grande filosofo per un banalissimo fenomeno di carattere locale, meglio superare la mia riluttanza a tornare sempre sullo stesso argomento: nel paese dei gattopardi, per giunta dai modi sempre meno principeschi, non è detto che sia sufficiente. U’ Pont (il ponte), anzi e purtroppo, l’Pont (i ponti).
Avendo da poco fatto eliminare qualche rumorino alla mia vecchia Stilo, ma continuando a sentirli solo sulla solita Pisticci-Craco, mi è venuto naturale pensare che mi stesse dicendo: “Sarò pure Fiat e vecchiotta, notoriamente con muli al posto dei motori e rumori vari quasi congeniti, ma non è colpa mia se mi rulli sempre su sto vietnam”. Penso che gli oggetti che usiamo quotidianamente hanno un’anima. In qualche caso, anche qualche attributo fisico, spesso fragile.
Infatti, sul solito ponte mangia-soldi, o meglio, sulla rampa interessata qualche mese fa da una voragine, è comparso un marcato avvallamento: in attesa del solito rattoppo di asfalto, anche volendo considerare la poca piovosità di questo inizio inverno, quanto tempo passerà prima che la voragine si riapra per essere subito riempita con le solite palate di soldi pubblici, in certi casi, sempre in avanzo?
Ho usato il plurale perché, qualche centinaio di metri più avanti, in direzione della sempre più distratta Pisticci, un altro fronte/ponte sta lentamente aprendosi/cedendo. Anche questo ponte è stato ultimamente interessato dalla solita “cofanata di soldi pubblici” in forma di consolidamenti, chi sa perché, sempre non definitivi: il vecchio cordolo di bordo, evidentemente non interessato dai recenti lavori, si sta spanciando in quanto soggetto a forti sollecitazioni laterali per la presenza di una curva nelle immediate vicinanze. Lo spanciamento, aggravato anche dal passaggio dei TIR diretti al Centro Oli, sta causando avallamenti e crepe sul manto stradale, ovviamente, via prediletta per infiltrazioni di acqua piovana. A mio modesto parere, solo la già detta scarsa piovosità di questo periodo evita l’aggravarsi dei danni essendo già parzialmente crollata la muratura in mattoni sottostante il cordolo spanciato: dalla fessura del crollo sono evidenti i problemi che le infiltrazioni stanno causando al rinfianco del vecchio ponte ad arco. Anche in questo caso apro a scommesse su “improvvisi parziali crolli dovuti a non prevedibili cause naturali”.
In conclusione devo dire che per l’ennesima volta avevo deciso di non occuparmi più dell’argomento, ma qualche altro pendolare mi ci ha tirato per i capelli nonostante lo abbia invitato ad interessare direttamente chi di competenza: interessamento praticato con conseguente, e purtroppo scontato, nulla di fatto.
Per questo, mi permetto di girare l’invito ad interessarsi della cosa al nuovo consiglio provinciale e al nuovo Presidente che non ho la fortuna di conoscere soprattutto perché, per volere del sommo e più unto di altri, Renzi, non ho potuto votare. Se interverranno immediatamente almeno potranno evitarsi le certificate figuracce fatte dai loro predecessori, contornate purtroppo da tanto di tragedia annunciata e verificatasi.
Tra i predecessori consiglieri credo ci fosse anche l’attuale Sindaco di Pisticci, Dott. Di Trani, che pur preso dal propagandare le sue azioni amministrative che hanno trasformato Pisticci nella migliore delle Città (letteralmente) Invisibili con incontri tematici distribuiti a claque, memore dell’esperienza fatta, non mancherà di inoltrare quest’invito anche per via istituzionale.
Michele Mario Viggiani