Lo scorso aprile era circolata una notizia riguardante il possibile coinvolgimento della costa jonica lucana nella realizzazione del gasdotto EastMed, una maxi opera approvata a livello Europeo che dovrebbe permettere il rifornimento di gas attraverso una condotta sottomarina da Israele all’Italia, passando per Cipro e Grecia. Sul punto intervennero il vice presidente del consiglio regionale Paolo Castelluccio per chiedere informazioni più complete ed esaurienti, il sindaco di Pisticci Viviana Verri, che pure chiese maggiori informazioni e coinvolgimento dei territori e Felice Santarcangelo per mostrare la preoccupazione di No Scorie Trisaia. In quello stesso periodo circolarono a livello internazionale notizie del progetto EastMed Pipeline e dell’avvio dello studio per la sua faraonica realizzazione nell’ambito di un vertice tenuto ad inizio aprile a Tel Aviv alla presenza del Commissario Europeo all’energia Miguel Angel Canete e dei ministri di Italia, Israele, Grecia e Cipro. Si tratta di un progetto da 6 miliardi di euro (si parla di uno dei gasdotti più lunghi al mondo) il cui studio di fattibilità è curato dalla Igi Poseidon, una joint venture a metà fra l’italiana Edison e la greca Depa.
L’immagine simbolo del summit israeliano raffigura i ministri mentre reggono una cartina del Mediterraneo sulla quale è indicato il tracciato del gasdotto, il cui sbocco finale è collocato giusto nel mar Jonio lucano, in un punto non meglio precisato della costa sulla quale si affacciano i comuni di Bernalda, Pisticci, Scanzano, Policoro, Nova Siri e Rotondella. All’interno di questo scenario una delle località costiere lucane fra quelle votate alla ricettività turistica si vedrebbe sbarcare in spiaggia una delle linee di gas più importanti del mondo, ritenuta strategica a livello europeo.
Proprio in queste acque, di recente, sono in corso i rilievi geofisici della Lighthouse, società con sede a Bologna ed operatività internazionale con particolare riguardo a quei luoghi più strettamente connessi con il mercato del gas e del petrolio. La duplice circostanza induce quantomeno a porsi degli interrogativi sulle attività in via di svolgimento nei tratti antistanti marina di Pisticci e marina di Scanzano. Può esserci un nesso fra la raccolta dati in corso d’opera nel mar Jonio lucano, a breve distanza dalla costa, e le operazioni propedeutiche alla progettazione del gasdotto EastMed? Oppure la Lighthouse sta lavorando per conto di altri clienti? A cosa ed a chi serviranno i rilievi geofisici raccolti nel mare di Basilicata?
In attesa di avere un quadro più esaustivo della situazione, il sindaco di Pisticci Viviana Verri ha mostrato le sue perplessità: “La notizia circa la presenza di due navi nelle acque di Marina di Pisticci circolava già da alcuni giorni, per cui ci siamo immediatamente attivati e abbiamo contattato la Capitaneria di Porto di Taranto per capire se tali motonavi fossero autorizzate. Dal confronto è emerso che gli equipaggi sono autorizzati ad effettuare rilievi geofisici nei tratti in questione, oltre che al ricollocamento di una boa ondametrica. Naturalmente la presenza di queste navi non può che destare preoccupazioni, per cui continueremo a vigilare e ad approfondire la questione anche di concerto con le altre amministrazioni della Costa jonica. Ribadiamo, inoltre, la nostra profonda contrarietà ad attività legate allo sfruttamento dell’energia fossile sul nostro territorio e, naturalmente, in mare”.
Roberto D'Alessandro
pubblicato su Il Quotidiano del Sud