Storie di diversabilità nei due audiolibri di Roberta Cammisa
- Post 17 Febbraio 2016
“Vivi e vedrai” ed “Amore e sofferenza”, perché questi due audiolibri? Quale il loro messaggio? Chi soffre non dovrebbe trovare difficoltà per quanto riguarda quell’appagamento sentimentale a cui ha diritto, basta capire che la voglia di ricevere affetto, la voglia di non sentirsi soli, la necessità di fare l’amore, tutto questo appartiene anche ai sofferenti, ai diversabili.
A chi soffre le circostanze non devono negare questo tipo di appagamento, per loro a volte diventa impossibile realizzare questo desiderio primario ed è inevitabile sentirsi deboli e sconfitti. Questo non deve succedere, basta solo semplicemente guardare ad un diversabile come ad un normodotato. Anche per un diversabile, anzi soprattutto per lui, tutto può diventare più facile quando si ha la certezza di avere una persona accanto con cui si condividono affetto, tenerezza e amore. Questa certezza fa acquisire al diversabile sicurezza e stima nei confronti di se stesso, fa superare le paure e fa compiere azioni di cui non ha avuto il coraggio di affrontare senza uno stimolo forte.
La sensazione di gioia che genera nel diversabile un gesto di affetto è grandissima ed è altresì indispensabile, è vitale e salutare. Bisogna imparare a conoscerlo il diversabile, sperimentarlo per poter eliminare soprattutto i pregiudizi e poi le timidezze e le paure che ciascuno manifesta quando incontra una persona verso la quale prova attrazione e con la quale spera di instaurare un rapporto d’amore completo. Lo scambio umano tra diversabile e normodotato dev’essere fatto di parole, sguardi, gesti, atteggiamenti, emozioni, soltanto così si può arrivare ad un legame affettivo importante. Il legame affettivo tra diversabile e normodotato è possibilissimo, non esistono barriere architettoniche, le barriere architettoniche sono solo mentali, vuoi per un motivo, vuoi per un altro, diversabili lo siamo tutti, tutti abbiamo bisogno dell’aiuto di chi ci sta accanto.
Ancora il legame affettivo tra diversabile e normodotato potrebbe essere meraviglioso ed andrebbe vissuto di volta in volta, a mano a mano che ci si conosce. La stima, la simpatia e l’affetto possono essere conquistati con maggior rigore e forza, proprio come succede a tutte le altre persone che faticano molto per instaurare dei rapporti affettivi sinceri, la fatica nel creare le relazioni accomuna diversabili e non. Quando si ama, non esiste condizione alcuna e quando un diversabile ama lo fa in maniera disinteressata, senza nulla chiedere in cambio, il diversabile è in grado di donare affetto sincero sconfinato, ma altresì ricevere affetto per lui significherebbe sicurezza: riceve affetto e si sente più sicuro. Se si ama un diversabile non bisogna celarlo questo tipo di amore, anzi bisogna fare in modo che questo amore si espanda. Tale amore va nutrito affinchè cresca in una profonda intimità.
Ho chiesto ad Arianna: “Ma tu che pensi, perché lui ti respinge” e lei senza batter ciglio mi ha risposto: “Perché sono così”. “E tu glielo hai chiesto?” ho continuato e lei: “Glielo chiedo sempre, ma lui o non mi risponde o trova la scusa che è sposato, si fa prendere dagli scrupoli”! Se si fa prendere dagli scrupoli: santo subito! Ma nutro forti dubbi in proposito! Arianna avrebbe voluto la sua storia d’amore nel libro finisse proprio così, ma io mi sono fermamente opposta, le ho spiegato che se avessimo dato a questa storia un finale negativo, il libro non avrebbe avuto motivo di esistere. Naturalmente sul finale non vi anticipo nulla!
Durante l’inverno 2011 invece, Paolo, un mio caro amico, mi presenta Francesca, anch’ella sofferente innamoratasi follemente di lui, anche questi naturalmente sono nomi di fantasia. Nasce una bella amicizia e dopo due anni Francesca mi fa dono di tutta una cronologia che riporta l’amore che lei ha vissuto con Paolo solo su un social. L’ho letta e riletta attentamente quella cronologia e non lo nego: ogni volta che la rileggo, ancora adesso mi commuovo. Ho chiesto loro il permesso di portela pubblicare la loro storia d’amore così particolare, storia anche questa che ancora continua, e loro hanno accettato. “Vivi e vedrai” ed “Amore Virtuale” sono due storie molto simili tra loro, ma altrettanto diverse: se Arianna crede di essere rifiutata a causa della sua sofferenza, Francesca invece si nega a Paolo proprio a causa della sua sofferenza.
Della cronologia donatami da Francesca mi ha segnata molto profondamente un pezzo. Quando Paolo esprime a Francesca tutto il suo amore, lei gli risponde: “Anch’io ti amo al di la di tua moglie e dei tuoi figli, ma non ho nulla da offriti, io sono solo una diversabile”.“Puoi offrirmi tanto, più di quanto tu stessa possa immaginare” le ripete Paolo ogni volta. Per me lavorare gomito a gomito con i protagonisti di queste due storie è stata un’esperienza meravigliosa che rifarei, ho gioito ed ho pianto insieme a loro ! Sempre per quanto riguarda l’audiolibro “Amore e sofferenza”, le tracce seconda, terza, quarta e quinta narrano storie d’amore inventate dall’autrice, nella prima traccia invece, l’autrice narra se stessa, uno spaccato di vita per quanto riguarda le sue esperienze sentimentali.
Roberta Cammisa