Sabato 10 aprile, si è svolta, presso la Sala Consiliare di Marconia, la Tavola Rotonda “La disabilità nel nostro territorio: risorse e prospettive future”, organizzata dall'UNITRE, sede autonoma di Marconia, in collaborazione con l’Associazione CECAM, la FIDAPA locale, l’AVIS ”Arcangelo Barbetta” di Marconia, l’AVIS ”Mariano Pugliese” di Pisticci, e con la partecipazione dei genitori dei diversabili, dei disabili di tutte le età, delle associazioni di settore e non, dei rappresentanti di Cittadinanza Attiva e di altri cittadini.
L'iniziativa era finalizzata ad “adottare” il problema della disabilità di tutto il ciclo di vita delle persone, riflettendo, insieme alle istituzioni regionali della politica sociale e sanitaria e ai dirigenti dei vari comparti dell’Azienda Sanitaria di Matera, sulle difficoltà che la disabilità comporta, per informarle e sollecitarle, nello spirito della collaborazione. L'auspicio è, infatti, che possano essere attivati interventi di politica sociale e sanitaria per migliorare la qualità di vita dei diversamente abili di tutte le età, con un aiuto sempre più efficace e produttivo.
Sono intervenuti all'incontro la psicologa dei Servizi Sociali del Comune di Pisticci, dott.ssa Centola, il Direttore U.O.M. Neuropsichiatra Infantile, dott. Calzone, il referente per l’ASM, dott. Cilla, il consulente legale dell'associazione Cittadinanza Attiva, avv. Giannone, la Presidente UNITRE, prof.ssa Lo Massaro e il Consigliere regionale, dott. Bradascio. Non avendo la tavola rotonda raggiunto gli obiettivi sperati, la Presidente Lo Massaro pone all'attenzione della cittadinanza alcune riflessioni in merito alla disabilità e alle criticità che si registrano quotidianamente. Le domande rivolte dai cittadini presenti hanno voluto porre all’attenzione dei referenti politici e del referente ASM le problematiche legate alle difficoltà vissute ogni giorno da un disabile nel nostro territorio, in continuo equilibrio tra servizi quasi sempre insufficienti, rispetto ai bisogni espressi, e mancanza di risorse.
Tra le criticità espresse: il numero sempre crescente di disabili e la mancanza di dati certi del loro numero; l'assenza di Centri di aggregazione e socializzazione per l’integrazione dei disabili, non solo degli adolescenti, ma anche dei giovani che, dopo aver terminato il ciclo di studi di base e la frequenza dei Centri riabilitativi, rimangono soli e, spesso, le loro uniche interazioni sono quelle con la famiglia; i fondi destinati all’area Handicap nei P.S.Z., che dovrebbero essere ripartiti secondo nuovi criteri, quale potrebbe essere il numero di disabili presenti; le risorse per l’assistenza specialistica e l’assistenza domiciliare da incrementare; l'abbattimento delle barriere architettoniche; le infrastrutture minime, come il rifacimento del manto stradale in zone dove sono presenti bambini e giovani che si spostano con carrozzina e che non riescono a percorrere tratti di strada che sono attualmente pericolosi e senza adeguata manutenzione; presidi ospedalieri concessi in tempi brevi; integrazione sociosanitaria; questione ospedale di Tinchi, con la proposta di utilizzare il terzo piano per creare un centro per diversabili; progettualità e visione comune con lavoro di rete nel progettare interventi che devono coinvolgere la scuola, gli enti locali, l’azienda sanitaria; inserimento di un numero maggiore di disabili nel mondo del lavoro, aumentando le borse-lavoro o, per lo meno, operando una turnazione, onde evitare che siano sempre gli stessi a beneficiarne; considerare il bisogno di una comunità socio-riabilitativa “dopo di noi”, destinata a soggetti in situazione di disabilità grave che, in futuro, saranno privi della protezione e del sostegno della loro famiglia.
Si chiedono, pertanto, risposte chiare e puntuali in merito alle criticità indicate, con dichiarazione di impegno, in base alle risorse regionali ed aziendali, ma anche un eventuale inserimento, se ciò non fosse stato previsto nel piano programmatico regionale e sanitario dell’ASM, delle questioni emerse, con interventi concreti.
Intanto, la Presidente dell’UNITRE si impegna ad organizzare una nuova tavola rotonda, per un confronto e per una proficua collaborazione.