Emergenza rifiuti: discarica riaperta. Il disappunto del Comune di Pisticci
- Post 12 Dicembre 2015
Con il nuovo provvedimento, che risolverà solo temporaneamente il problema, sono stati disciplinati i flussi dei rifiuti per i prossimi 30 giorni. A partire da oggi e almeno fino al 10 gennaio, tutti i Comuni del materano, ad eccezione di Bernalda, Scanzano, Nova Siri, Policoro e Matera, torneranno a conferire i loro rifiuti presso l'impianto pisticcese, per un quantitativo massimo di 60-65 tonnellate al giorno.
"Speriamo che prima della prossima ordinanza siano operative le discariche di Tricarico e Colobraro - ha dichiarato a Il Quotidiano il presidente della Provincia di Matera, Francesco De Giacomo - mentre probabilmente entro la primavera diversi comuni potrebbero essere già partiti con la differenziata e lo smaltimento presso ditte esterne. In questo modo, tutto il sistema ne gioverà, sgravando le discariche, ferma restando l'esigenza, da me sottolineata durante l'Osservatorio, di realizzare nel materano un impianto di compostaggio. Ovviamente, per oggi, ho avvisato i vari comuni che non si dovranno concentrare tutti nelle stesse giornate, ma dilazionare in modo virtuoso gli accumuli per evitare di paralizzare Pisticci e Sant'Arcangelo".
L'assessore all'ambiente del Comune di Pistcci Pasquale Domenico Greco ha mostrato tutto il suo disappunto per questa soluzione, già espresso dal Sindaco Vito Di Trani, che ha preso parte alla prima giornata dell'Osservatorio: "Nella consapevolezza dell'esigenza di mettere in campo politiche di reciproca solidarietà, ci aspettavamo che la decisione tenesse in maggior considerazione il fatto che La Recisa, allo stato attuale, vive un'altra emergenza". Infatti, l'intero bacino della piattaforma è occupato da balle in attesa di essere smaltite.
"Il gestore della piattaforma pisticcese - ha ricordato Grieco - ha parlato solo pochi giorni fa di difficoltà tecniche che fanno venir meno le necessarie condizioni di sicurezza. La decisione dell'Osservatorio a noi sembra una forzatura. Ne prendiamo atto, ma la accettiamo malvolentieri".
Stupisce, in effetti, che in soli due giorni l'Osservatorio sia riuscito a risolvere il problema delle balle ferme nell'impianto pisticcese, superando, almeno sulla carta, le difficoltà tecniche che avevano recentemente portato il gestore de La Recisa a chiudere la piattaforma, fino alla rimozione totale del sopravaglio, almeno per la quantità contrattualizzata di circa 1500 tonnellate. Tra l'altro, era emerso che, al tentativo di prelievo delle balle, queste si spappolavano e risultavano imprelevabili e da ricompattare, perché in avanzato stato di decomposizione.
A tal proposito, il Coordinamento Comitati di Possibile della provincia di Matera, in una nota diffusa ieri ad Osservatorio ancora in corso, scriveva: "Poteva e doveva essere una provincia di eccellenza anche nel campo della raccolta e valorizzazione dei rifiuti ma così non sarà mai perché non si vuole agire ma continuare a sfornare semplicemente ordinanze d'urgenza.
Gli errori del passato si pagano caro e i tanti silenzi di circostanza rispetto alla mancanza di un vero sistema regionale di raccolta differenziata fa i conti con la necessità di trovare soluzione alla allocazione talquale dei rifiuti. Ormai siamo ai titoli di coda o si prende il toro per le corna o da qui a Natale ne vedremo delle belle.
Il vaso di pandora è scoperchiato perché la disponibilità ed il peso che si sono messi sulle spalle, per 12 mesi, gli amministratori di Pisticci non è più sostenibile".
Il decoro urbano durante le festività natalizie forse è salvo, ma non si capisce esattamente a quale prezzo.
Marika Iannuzziello
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