18Maggio2024

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Una principessa tra i due re e l'impero

Il voto per le comunali di Pisticci porta al ballottaggio Vito Di Trani ed Andrea Badursi. Sono i due volti del Pd. Quello che ha rotto con la segreteria comunale e dato vita ad una civica nonché all’alleanza con l’ex sindaco Michele Leone e quello che del Pd ufficiale è espressione.

Se il voto amministrativo nella città jonica rappresentava una sorta di primarie nella famiglia del Partito Democratico, il nodo, dopo il primo turno, è tutt’altro che sciolto.
I due re, per usare una espressione circolata spesso nei giorni caldi delle trattative pre elettorali, non sono caduti allora e non sono capitolati adesso. Restano ancora in piedi e si sfideranno, in un faccia a faccia decisivo, per lo scettro di primo cittadino che, nella visione del gruppo di Di Trani, porta in dote anche la leadership nel Partito Democratico a Pisticci. Una lettura che Badursi non condivide. “Ci sono – spiega – due gruppi contrapposti, che hanno due modi differenti di vedere la politica. Il Pd siamo noi e portiamo l’idea di unire il centro con la sinistra in un progetto per governare. Dall’altra parte c’è un alleanza con l’ex sindaco di centro destra, che spiega anche il cattivo risultato, al netto di quello relativo a Lazazzera, del centro destra in corsa a Pisticci. E’ la prova che parte di quei voti è finita nella coalizione con la quale concorreremo al ballottaggio”. Badursi, per il resto, si dice “soddisfatto del risultato ottenuto, soprattutto per l’omogeneità dei voti raccolti sul territorio, che danno testimonianza di un candidato sindaco percepito come espressione di tutte le comunità”. Per Di Trani, invece, la questione è all’ordine del giorno.
“Sono soddisfatto del risultato – dice – anche considerando che Forum è il primo partito a Pisticci riuscendo a superare partiti col marchio di qualità. Il nostro marchio è invece rappresentato dalla forza del gruppo e dall’intelligenza di chi lo compone. Il Pd dev’essere unito, ma bisogna fare chiarezza all’interno. Non può continuare ad essere un partito spaccato e fatto di filiere, in cui devi guardarti dagli amici. Il Pd deve capire che serve unità e autonomia per il nostro territorio e non ordini dall’alto. Noi vogliamo un Pd che risponda a queste esigenze”.
Al ballottaggio Di Trani (Forum Democratico, Udc, Popolari Uniti) arriva con il 26% dei consensi e la civica espressione del suo gruppo risulta primo partito con il 14,5%. Il Pd, invece, è terzo, dopo Idv, con poco più del 9% ed il candidato sindaco Andrea Badursi (Pd, Api/Liberal, Patto Democratico) ha conquistato il diritto alla sfida del secondo turno dopo un serrato faccia a faccia con Rossana Florio (Idv, Psi, Federazione della Sinistra, Rinnovamento Democratico). Badursi è entrato al ballottaggio con il 17,81% dei consensi, ovvero con 141 voti in più rispetto alla Florio. A Di Trani paga un gap di 859 voti, mentre il Pd ha preso 552 voti in meno del Forum.
In una contesa tutta interna al centro sinistra (nel caso in cui i tre poli fossero andati insieme avrebbero vinto al primo turno con circa il 60%), i due candidati al ballottaggio guardano con attenzione proprio a Rossana Florio ed alle sue liste. “Ci incontreremo con gli alleati – spiega Badursi riguardo all’ipotesi di accordi – per decidere sulla base di due considerazioni: non tradire il mandato elettorale e non sottacere che ci sono forze di centro sinistra sane”. Sulla stessa linea Di Trani: “E’ presto per parlare di alleanze. Dovremo riunirci e decidere insieme. Puntiamo comunque ad un centro sinistra unito e forte, come abbiamo tentato di fare nella prima fase delle trattative”.
Ma a decidere sarà innanzitutto la Florio che per il momento, proprio come i due che proveranno a corteggiarla, non ha ancora scelto. “Vogliamo valutare i programmi – dice Rossana Florio – e soprattutto ragionare nell’ottica della soluzione migliore per Pisticci. Ma innanzitutto dovremo incontrarci fra di noi e discuterne all’interno della coalizione”.
Analizzando i dati viene fuori un elemento determinante per la sua sconfitta. Rossana Florio è, fra tutti i candidati sindaco, quello che paga il risultato più negativo nel rapporto fra voti personali e i voti delle liste (-333). E non è un caso che la sua coalizione sia arrivata seconda, mentre quella di Badursi terza. Le preferenze relative al candidato sindaco, tuttavia, hanno premiato quest’ultimo che ha ridotto il passivo dalla sua coalizione (-168). “La vicenda di domenica scorsa a votazioni aperte, con le calunnie nei miei confronti per i voti fotografati – dice Rossana Florio – può essere un fattore che spiega questo risultato. Forse ha inciso anche la candidatura femminile”.
Alla fine la differenza fra i due è di soli 141 voti. C’è margine per ricorrere? “E’ un altro elemento che stiamo valutando – conclude Rossana Florio -. Attendiamo comunque la conferma dei dati ufficiali perché abbiamo appurato che alcuni nostri candidati consiglieri non hanno dei voti certi”. Potrebbe bastare per una clamorosa rimonta? A meno di quindici giorni dal voto del secondo turno, il rischio è che si registri qualche sorpresa riguardo all’esito del primo. Ma Badursi resta sereno. “Ritengo – spiega – che il margine sia sufficiente, anche perché nell’ipotesi di un riconteggio ho circa trenta voti in una sezione dove una sessantina di schede non sono state assegnate”. Il candidato del Pd, insomma, pensa già ballottaggio. Proprio come il suo avversario Di Trani, che di dubbi, stando ai numeri, non ne ha mai avuti.

Roberto D'Alessandro