22Dicembre2024

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Forum lista più votata. Centro sinistra unito al 67%. Crolla il Pdl. Il centro destra è Fli. Male le piccole

I maggiori suffragi di lista nel primo turno elettorale a Pisticci hanno premiato il Forum Democratico, la civica nata per sostenere Vito Di Trani, dopo la spaccatura con il Pd locale. Una civica atipica, perché i suoi componenti si sentono del Pd e puntano a ricongiungersi con il partito ufficiale. Il Forum chiude con 1491 voti pari al 14,56% dei consensi. Nella sua lista annovera ben 6 candidati al Consiglio in grado di superare le cento preferenze sui complessivi 24 “centenari” delle 17 liste in corsa. Fra questi sei c’è anche Domenico Albano che con 266 voti è il consigliere più suffragato. La civica nata in antitesi al Pd locale, inoltre, batte il Pd ufficiale a sostegno di Badursi che è la terza lista più suffragata con 939 voti pari al 9,17%.

Se Pd e Forum fossero andati insieme, senza pagare dazio a spaccature e diversità di vedute, avrebbero conquistato circa il 25% delle preferenze. Mentre la somma dei voti dei due candidati a sindaco oggi al ballottaggio, incrementata anche dalla presenza di altre liste nelle rispettive coalizioni, vale il 43,6% dei consensi. Considerando che la coalizione di Rossana Florio, il candidato giunto terzo per 141 voti, è pure di centro sinistra, l’intera area, esprimendo un sindaco unico, avrebbe potuto ambire al 60% dei consensi e ad una vittoria al primo turno. Un successo agevole, salvo poi verificare sul campo la capacità di governare con un schieramento di 10 liste.

Nella coalizione di Rossana Florio, formata da Idv, Psi, Federazione della Sinistra e Rinnovamento Italiano, il risultato migliore è quello dell’Idv, che diventa secondo partito 985 preferenze (9,62%). Nella principale lista a sostegno della candidata Florio fa notizia il dato relativo al candidato consigliere Nicola Benedetto, il consigliere regionale Idv chiude con 139 voti e risulta secondo dietro all’ex consigliere comunale Renato Rago, forte di 167 preferenze. Non proprio un successo.

Fra i candidati “forti” si ritrova in una situazione simile il sindaco uscente Michele Leone in corsa con l’Udc: ha chiuso secondo con 152 voti, mentre il primo dell’Udc è Rocco Fuina, che con 235 consensi è il secondo consigliere più suffragato in assoluto. Significativo, comunque, il risultato dell’Udc che è il quinto partito con 886 voti (8,65%). L’accordo con il Forum Democratico a sostegno di Trani è stato decisivo per portare la coalizione, completata dai Popolari Uniti, al primo posto. Nulla a che vedere, comunque, con i risultati di 4 anni fa quando l’Udc fu il partito più suffragato. Ma per diverse ragioni i paragoni con le precedenti comunali assumono questa volta un aspetto molto relativo.

La considerazione non impedisce comunque di certificare il successo del Fli. Il partito di Fini, che proponeva Domenico Lazazzera candidato sindaco, chiude al quarto posto con 915 voti, pari all’8,93% dei consensi. Il dato è ingigantito dal risultato personale di Lazazzera che ha preso oltre 200 voti in più di quelli raccolti dalle due liste a suo sostegno e risulta essere il più suffragato a Pisticci centro.

Il voto disgiunto ha premiato tutti i sindaci fuorché i primi tre classificati. La performance migliore è quella di Rocco Caramuscio della Lista dei Cittadini, la sua civica ha chiuso con 481 voti (4,70%), ma da candidato sindaco Caramuscio ha preso 273 voti in più.

La tendenza, comunque, si conferma per tutti i cinque candidati mono lista. I loro suffragi personali sono superiori a quelli di lista. I disgiunti, insomma, gli sono stati favorevoli, ma la debolezza delle loro liste li terrà tutti fuori dal Consiglio comunale.

Interessante, a proposito, anche il diffuso errore di valutazione della forza delle singole liste. In tanti, alla vigilia, ambivano a superare i 1000 voti. A parte Forum, che sfiora le 1500 preferenze, solo Idv, Pd e Fli sono andati vicino al risultato a 4 cifre, senza tuttavia riuscire a raggiungerlo. Con 17 liste in campo, costituite da 16 e non più 20 elementi, era una sfida davvero proibitiva.

Lazazzera, con il suo successo, riesce quantomeno a salvare la rappresentanza di centro destra a Pisticci che, per il resto, fa registrare un dato molto negativo nell’altra componente in campo. Crolla, infatti, il Pdl del candidato sindaco Nicola Panetta, ottavo con 521 voti pari al 5,09%. Una curiosità: Panetta e Lazazzera hanno tentato in una fase pre elettorale di andare insieme. La somma dei loro consensi personali avrebbe portato il progetto al ballottaggio.

Sembra segnare un’epoca anche il risultato di Rocco Grieco con la Dc. Lui ha preso 351 voti (3,30%), la sua lista 252 (2,46%). E’ riuscita a prendere più voti finanche la civica Decidi il Futuro della Tua Città (271 voti per il 2,65% dei consensi) che con soli 11 consiglieri, completava il progetto intorno al candidato Lazazzera.

La migliore delle liste in solitario è Sel con 565 voti (5,52%). Sui Generis di Toscano prende 321 voti (3,13%). Le due civiche provenienti da pregresse esperienza di partito, ovvero Patto Democratico per Badursi e Rinnovamento Democratico per Florio, chiudono rispettivamente con 630 (6,15%) e 510 (4,98%) voti. La prima aspira a tre posti in Consiglio solo in caso di vittoria del proprio candidato al ballottaggio. La seconda, collegata alla Florio, può avere un seggio solo in caso di vittoria di Di Trani. Ha avuto, comunque, il merito di scavalcare nella coalizione sia il Psi (395 per il 3,86%) che la Federazione della Sinistra, ultimo partito con 197 preferenze (1,92%). Da Badursi dipendono anche le chance di Api/Liberal Cristiani (494 per il 4,82%) di andare a comporre il prossimo Consiglio Comunale.

Ma l’incertezza della tornata di ballottaggio, nel quale possono anche annullarsi le differenze di partenza tra i due candidati in corsa, non esclude che le coalizioni ancora in corsa ricorrano agli apparentamenti formali (da sottoscrivere entro domenica prossima). In questo caso il quadro relativo alla distribuzione dei seggi può mutare a vantaggio di qualche candidato di liste oggi escluse dalla ripartizione dei seggi, ma, paradossalmente, con una ripercussione negativa sui seggi che scatterebbero per alcune liste interne alle coalizioni ancora in corsa. Probabile, pertanto, che Di Trani e Badursi daranno priorità alla ricerca di apparentamenti politici non formali, in cambio dei quali è sempre possibile offrire un assessorato, senza incidere sugli equilibri interni alle rispettive coalizioni.

Roberto D'Alessandro