26Dicembre2024

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Una filiera territoriale certificata per le erbe dell'Amaro Lucano

Un’intesa che consenta di creare una filiera certificata delle erbe officinali utilizzate per gli infusi che danno origine all’Amaro Lucano. La firmeranno martedì prossimo la proprietà dello storico amaro pisticcese, la Coldiretti Basilicata e l’Alsia. L’obiettivo è anche quello di favorire il valore di autenticità e di origine controllata di un prodotto nato nel 1894.
L’azienda lucana produce circa quattro milioni di bottiglie l’anno ed ha cinquanta dipendenti fra gli opifici di Pisticci, Vico Equense e Milano. L’intesa, hanno spiegato Lucano 1894 e Coldiretti, prevede di “sviluppare e valorizzare la produzione delle erbe officinali della Basilicata, ma è molto di più di un semplice accordo sulla produzione: di fatto sancisce la nascita di un modello di sviluppo basato sull’agricoltura sostenibile, sulla qualità e tracciabilità delle materie prime e sul legame identitario con il territorio di origine”.
La preziosa firma che sancirà l’accordo sarà apposta dal presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, e da Francesco Vena, amministratore delegato di Lucano 1894, nonché rappresentante della quarta generazione della famiglia Vena di Pisticci, che, proprio dal 1894, guida l’azienda. Per l’occasione saranno anche presenti trenta giovani imprenditori del campo agroalimentare, direttamente interessati al progetto.
“Rappresenteranno quella filiera regionale delle erbe e delle piante officinali dell’Amaro Lucano, coordinata da Coldiretti Basilicata e assistita dall’Alsia, che aspira a candidarsi a best practice per l’agricoltura della Basilicata. Anche se Lucano si trova al termine della filiera - ha spiegato Vena - il protocollo va a vantaggio di tutto il sistema agricolo della regione ed è destinato a innescare un processo socio-economico virtuoso, in grado di contribuire allo sviluppo economico della Basilicata.
Suo padre, Pasquale, presidente del Gruppo Lucano che controlla Lucano 1984 Srl, ha invece aggiunto: “Per noi è un po' come tornare alle radici della nostra storia, quando mio nonno, Pasquale, selezionava le erbe per creare il suo amaro, andando personalmente a coglierle nei campi attorno alla bottega di famiglia”.
Lucano 1894, va ricordato, ha chiuso il 2016 con un fatturato di 24,5 milioni di euro (sette per cento in più rispetto al 2015). “Il principio della filiera territoriale certificata – hanno aggiunto dall’azienda di Pisticci - diventa così in Basilicata un modello anche nel campo degli spirits, vedendo coinvolte non solo le aziende agricole e la filiera a valle, ma anche il territorio e il paesaggio rurale, sull’esempio di quel che avviene per prodotti in cui il nome del brand riassume valori, vision, caratteristiche autentiche del territorio come Barolo, Chianti, San Daniele”.
Insomma, un accordo che guarda lontano e mira a valorizzare la nostra terra, intesa come preziosa e naturale sede di concepimento delle erbe officinali e, dunque, di un marchio, quello dell’Amaro Lucano, che è storia in tutto il mondo.

Piero Miolla